Le verità sull’ultimo favore alla Juve
Roma, 7 maggio 2017 – In Italia le verità sono tante quanti sono i giornali. In particolare, in politica o nello sport, come si è potuto constatare scorrendo i media che commentavano il derby di Torino e l’espulsione del granata Acquah.
L’episodio determinante aveva una verità diversa a seconda delle esigenze strategiche ed editoriali delle testate in particolare di quelle sportive.
I 3 quotidiani sportivi italiani sono ubicati in Torino, Milano e Roma, ma non per questo i loro interessi coincidono con quelli sportivi delle 3 città sedi ciascuna di due società calcistiche: Juventus, Torino; Inter, Milan; Lazio e Roma.
La Gazzetta dello Sport è edita a Milano ma è di proprietà RCS Media Group il cui il maggiore azionista è la Fiat di Torino che è anche la proprietario della Juventus.
Il quotidiano edito a Torino Tuttosport è, invece, una acquisizione di un editore puro, Francesco Amodei, romano ed anche proprietario del quotidiano sportivo della Capitale, Il Corriere dello Sport Stadio.
I tre media hanno diffusione nazionale ma concentrazione di vendite differenti.
Tuttosport si legge soprattutto in Piemonte, Liguria, ma interessa anche il tifoso juventino sparso in ogni dove in particolare Puglia e Sicilia. Il suo taglio, risulta perciò sostanzialmente bianconero facendo salti mortali per avere una impronta anche torinista.
Il Corriere dello Sport Stadio presta attenzione alle romane con un occhio di riguardo, nelle edizioni locali per l’intero Centro Sud e l’Emilia.
La Gazzetta dello Sport, vuole mantenere (come il Corriere della Sera) un respiro ampio e non provinciale, ma è obbligata a guardare con occhio di riguardo le milanesi e gli interessi del proprietario Fiat che fa rima con Juventus.
Le tre verità dei 3 giornali su un episodio chiaro ed evidenti come quello relativo ad Acquah presentano pertanto pirandellianamente sfumature diverse, consone alle rispettive strategie editoriali.
La Gazzetta dello Sport ha titolato perentoria : “L’espulsione non c’è”.
Tuttosport ammette solo parzialmente : “Acquah, doppio giallo? Fallo si, espulsione no”,
Corriere dello Sport: “Acquah va sul pallone, non c’era il doppio fallo”.
È per tutti sintomatico l’imbarazzo a giudicare l’accaduto proprio per le intricate connessioni di cui sopra od anche a commentare l’ennesimo episodio di … chiamiamola “leggerezza” da parte di chi era stato chiamato a dirigere una partita che celebrava l’anniversario dei Caduti di Superga, che avveniva alla vigilia della partita di Champions a Montercarlo con la Juve virtualmente già Campione d’Italia.
L’ennesimo favore (non richiesto dalla Juventus) è andato solo a guastare la festa. In altre circostanze l’aiutino alla Juventus era arrivato vuoi da un arbitro, vuoi da un giudice di porta. In questa circostanza , invece, ha voluto metterci il becco un nuovo soggetto (Alessandro Costanzo) il Quarto Uomo che da bordo campo assiste e coordina l’operato arbitrale.
Da notare anche che lo sfortunato Paolo Valeri è stato chiamato a dirigere il Derby della Mole nonostante il precedente nel febbraio scorso quando assegnò alla Juve i due rigori assai dubbi che costarono al Napoli l’accesso alle semifinali di Coppa Italia.
Occorre , all’uopo, sottolineare come nel caso di ieri, Valeri era stato assai bravo sull’intervento di Acquah a fare proseguire. Poi, a gioco fermo, non ha avuto il coraggio di mantenersi sulle proprie posizioni accettando il “consiglio” del collega ed è ritornato sulle proprie decisioni. Facendo saltare il piatto degli errori perché già in precedenza aveva preso decisioni pro- Juve, ammonendo per la prima volta Acquah senza la minima ragione e successivamente non aveva ammonito né Bonucci (che aveva abbattuto il Bellotti lanciato verso la porta juventina) nè Mandzukic che aveva abbattuto da dietro Iturbe.
A questo punto, appare evidente una verità che non può essere pirandelliana. In realtà a certi livelli si continuano a perpetrare comportamenti che vanno a danneggiare principalmente la Juventus stessa.
Sabato in particolare, era evidente che la Juve nella ripresa avrebbe ripreso il Toro. I bianconeri erano padroni del campo e soltanto pali, traverse, parate e circostanze fortuite avevano impedito ai bianconeri di andare in rete. Con l’innesto dei grossi calibri risparmiati nel primo tempo a cominciare da Higuain la musica sarebbe sicuramente cambiate.
Invece, in sala regia qualcuno ha pensato di complicare le cose, lasciando il Torino in 10 uomini e dando ai granata una motivazione in più per esaltarsi agonisticamente a danno della Juventus che voleva fare la sua partita tranquilla.
Bisognerebbe paradossalmente che i dirigenti juventini incomincino davvero a farsi sentire in questo senso: “Basta favori. Facciamo da soli!!”
Già lo hanno capito i tifosi che sul loro autorevole portale Juventibus, hanno titolato “Valeri scontenta un po’ tutti”.
Ultima notazione da sorriso. Un hacker buontempone, sul profilo di Paolo Valeri Wikipedia, ha aggiunto a … arbitro italiano… la parola juventino! Meglio riderci sopra e che nulla turbi la serenità di Allegri e soci alla vigilia della partita con il Monaco.