Politica
Non sarà certo il bestseller dell’anno
In questi giorni l’interesse dei media sembra fin troppo concentrato sul libro di Matteo Renzi: “Avanti perché l’Italia non si ferma”, anche se sono in molti a ritenere che non diverrà certo il “bestseller” dell’anno.
Le ragioni vanno sicuramente ricercate non tanto nelle attitudini di scrittore e documentarista dell’autore, bensì nelle tematiche, come sempre pungenti e sferzanti, nei confronti degli avversari interni ed esterni del suo partito, come anche anticipato dallo stesso Renzi nelle varie interviste concesse.
Ciò premesso, ci corre l’obbligo di sottolineare che, sostanzialmente, viene riproposto il Renzi-pensiero che conoscevamo già, sia pure con qualche ingrediente diverso che, però, riguarda più la cronaca che la politica e, tanto meno la storia.
Il “Putto fiorentino”, come l’ha definito un intellettuale buontempone toscano, forse non ha ancora capito che l’arroganza non paga mai ed il mancato riconoscimento dei propri errori si rivela sempre politicamente letale.
Ci avete fatto caso che oggi in Italia si parla molto più di Renzi che di Gentiloni?
Eppure chi ci rappresenta in Europa e nel mondo è il capo del governo e non certo il segretario del partito di maggioranza relativa.
Nella lunga serie di attacchi, il più feroce è rivolto a D’Alema e Bersani colpevoli, a suo avviso, di aver provocato una devastante scissione solo per il timore di essere tagliati fuori dal Parlamento e dal partito.
Altrettanto severo è stato con Prodi ed il suo “Ulivo”, ritenuto un fallimento; con Mario Monti, eccessivamente debole e troppo malleabile verso gli altri Premier europei; con Angela Merkel ed altri ancora.
Uno dei particolari inediti, non per tutti, naturalmente, è l’avvicendamento a Palazzo Chigi tra lo stesso Renzi ed Enrico Letta, riproponendo lo stantio palleggiamento di responsabilità.
Forse non era il caso di ricordarcelo perché moltissimi hanno potuto seguire l’avvenimento sotto l’occhio implacabile della telecamera ed ognuno ha potuto trarne le proprie conclusioni.
L’ex Premier parla anche delle iniziative da adottare in futuro come la situazione migrati, il deficit, la spending review, il taglio delle tasse alle imprese, la riduzione della spesa pubblica ed altri sermoni che ci sentiamo ripetere tutti i giorni da troppo tempo, senza ricordarsi che tra il dire ed il fare c’è sempre di mezzo il mare.