“Mi dovete 86mila euro”, e dal 2009 compie ripetuti atti persecutori nei confronti del legale rappresentante di una cooperativa sociale. Cittadino iraniano arrestato nuovamente dai Carabinieri
Roma – I Carabinieri della Stazione Roma Aventino, comandata dal Luogotenente Francesco Rocco, hanno arrestato un cittadino iraniano di 51 anni, senza fissa dimora, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma per atti persecutori. L’uomo stava bersagliando la sua vittima, una 38enne romana rappresentante legale di una cooperativa sociale che ha sede in Lungotevere Testaccio, con appostamenti, telefonate, messaggi e lettere condite da frasi sconclusionate e minacce di morte.
L’extracomunitario aveva prestato alcuni anni fa e solo saltuariamente, la sua opera presso la cooperativa sociale, innamorandosi della donna senza esserne corrisposto, tanto che nel 2007 venne arrestato dai Carabinieri per tentato omicidio di un dipendente livoriano, gesto compiuto per gelosia. Nel 2009, venne nuovamente arrestato per incendio doloso del portone della cooperativa sociale. Dal carcere, l’amore e l’ira del cittadino iraniano non si placò: continuò a inviare lettere e biglietti alla sua vittima con minacce e richieste di denaro. Scarcerato, ha aggravato la situazione con appostamenti e telefonate con minacce di morte.
A seguito delle ulteriori denunce, le indagini dei Carabinieri del Luogotenente Rocco sono state lunghe e particolareggiate tanto da consentire all’Autorità Giudiziaria di emettere un provvedimento restrittivo. Poiché l’iraniano si era reso irreperibile, i militari, hanno compiuto un servizio di appostamento nei pressi dell’abitazione della donna finchè, dopo tre giorni, lo hanno bloccato ed arrestato mentre si avvicinava all’abitazione della sua vittima, associandolo nuovamente in Carcere a disposizione del Tribunale di Roma.