Con uno studio italiano, si approfondisce una nuova terapia contro il melanoma
Roma, 3 ottobre 2017 – È stato pubblicato da Jama Oncology, lo studio tutto italiano condotto dal Professore Vincenzo De Giorgi del Dipartimento di Scienze Dermatologiche Università degli Studi di Firenze, che ha portato alla scoperta che il propranololo, farmaco molto economico e sicuro che si usa normalmente per l’ipertensione, blocca la crescita del melanoma senza effetti collaterali.
Ne parla il Professore Vincenzo De Giorgi primo autore dello studio. “In pratica ci siamo accorti che avevamo pazienti ‘long survivors’ con melanomi molto aggressivi e abbiamo notato che tutti avevano ipertensione e altre patologie per cui sono indicati i farmaci beta bloccanti. Per avere una conferma abbiamo iniziato ad usare questo farmaco su diversi pazienti una volta scoperto il tumore, e abbiamo visto che la progressione del melanoma si riduce dell’80% senza effetti collaterali”.
Lo studio, è stato condotto per tre anni su 53 pazienti, di cui 19 trattati con il propranololo, uno dei principali beta bloccanti. Il 41% dei pazienti non trattati aveva avuto una progressione della malattia, contro il 16% degli altri.
Prosegue il Professore “Ora inizieremo un esperimento in doppio cieco (dove i pazienti vengono divisi in due gruppi di cui uno prende il farmaco mentre l’altro prende una pastiglia senza il principio attivo. Né il paziente né il medico sono a conoscenza di chi assume il farmaco e chi l’effetto placebo. Ciò per escludere che le convinzioni del medico possano influenzare il paziente e le sue reazioni immunitarie autonome – ndr.) per avere un dato più forte ma questo studio è molto promettente al punto che altri gruppi stanno studiando il possibile effetto dei beta bloccanti su diversi tumori” per poi concludere “Sul meccanismo di questi farmaci ci sono due ipotesi: ”una è legata allo stress a cui sono sottoposti i pazienti, che provoca il rilascio di adrenalina che favorisce la comparsa dei tumori, e i cui recettori sono bloccati dal propanololo. Inoltre questa classe di farmaci va ad impedire la vascolarizzazione del tumore, una condizione necessaria per la crescita. Il risultato è che il tumore diventa una malattia cronica, per cui si e’ necessario utilizzare il betabloccante per un lungo periodo ma senza gli effetti negativi dei farmaci biologici”.