Politica
Dilettanti allo sbaraglio o mestieranti della politica?
Osservando il variegato scenario politico emerso dal voto del 4 marzo scorso, un dubbio amletico di shakespeariana memoria, credo aleggi nel cervello della stragrande maggioranza degli Italiani: “gli eletti per governare il Paese nel prossimo quinquennio sono semplicemente dilettanti allo sbaraglio, oppure spregiudicati mestieranti della politica a caccia di poltrone e posti di potere ?”
È già trascorso oltre un mese da quando ci siamo recati alle urne, e nessun partito o raggruppamento pare abbia fin qui indicato come e con chi governare, dal momento che manca a tutti una maggioranza solida e stabile.
“Zio Giulio” (al secolo l’On. Giulio Andreotti, più volte Premier e ministro in quasi tutti i governi democristiani), diceva agli amici e collaboratori tra i più fidati che “a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”.
Non v’è dubbio alcuno che i leader più accreditati che durante l’intera campagna elettorale hanno sempre detto e ripetuto, che non stipuleranno mai accordi o alleanze con nessuno, dovranno “perdere la faccia”, perché nei sistemi democratici contano soltanto i numeri e non le pie intenzioni.
Il riferimento specifico riguarda i “Grillini”, mostratisi tra i più intransigenti, i quali sanno perfettamente (o dovrebbero sapere), che con il loro 32 % sono risultati, sì, il primo partito, ma da soli non potranno mai governare, per cui non ci sono alternative ai compromessi e ad altre forme di collaborazione.
Queste stesse valutazioni riguardano anche Salvini, ritenuto il 2° vincitore della competizione, il quale per ora rimane soltanto la quarta stampella del centro-destra, che con una qualsiasi altra legge elettorale decente, approvata in fretta e furia con ben oltre 8 voti di fiducia, sarebbe diventato il vero azionista di maggioranza nell’intero Parlamento.
Com’era facile prevedere, la prima tornata di consultazioni non ha portato a risultati concreti e con le immediate scadenza economiche che ci impone l’Europa, finiremo per fare una pessima figura in Italia e nel mondo
Mattarella ha, quindi, invitato ad una pausa di riflessione ed ha dato appuntamento per la prossima settimana invitando tutti ad un maggiore senso di responsabilità.