Arrestato dai Carabinieri il titolare bar interno alla Corte d’Appello per violenza sessuale
Roma – I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Roma hanno arrestato, su ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari emessa dal GIP di Roma Dott. Orlando Villoni, F.C., 40 enne da Taurianova (RC), incensurato, titolare e gestore del bar sito all’interno della Corte d’ Appello di Roma, per il reato di “Violenza Sessuale aggravata continuata” in danno di alcune giovani lavoratrice dipendenti, all’interno dei locali del suddetto esercizio.
Dalle indagini condotte dai Carabinieri della Sezione di P.G., coordinate dal Pubblico Ministero Dott. Eugenio Albamonte, è emerso che il F.C., abusando del rapporto di prestazione d’opera e approfittando di particolari circostanze, nonostante il diniego e la resistenza della vittime, costringeva alcune giovani lavoratrici durante il loro turno di lavoro presso l’esercizio a subire una serie reiterata di atti sessuali, quali palpeggiamenti in varie parti del corpo.
Le indagini traggono origine a seguito di una denuncia sporta all’inizio dell’anno da una dipendente, supportate dalle dichiarazioni testimoniali fornite da altre lavoratrici, le quali hanno confermato agli inquirenti di avere subito da F.C. pesanti avance e contatti di carattere sessuale dello stesso genere, mentre prestavano la propria attività lavorativa presso il suddetto “Bar Romei”. Infatti, negli ultimi anni nell’esercizio si verificava un continuo ricambio delle giovani lavoratrici le quali, una volta assunte, dopo periodi di lavoro generalmente molto brevi, venivano licenziate e sostituite da altre ragazze, anch’esse per lo più giovani straniere e di avvenente presenza fisica, che il titolare reperiva attraverso la pubblicazione di inserzioni lavorative su un noto giornale di annunci della Capitale.
I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria hanno monitorato tale fenomeno, scoprendo che il titolare, nel breve volgere di pochi mesi, ha pubblicato circa 100 annunci di lavoro volti all’assunzione di giovani ragazze, massimo 30enni e di richiesta bella presenza. Le stesse sono state rintracciate confermando il “modus operandi” dell’uomo arrestato.