Donato Fezzuoglio, emblema di ardimento per tutti i Nuclei Radiomobile dell’Arma!
Ergastolo! In più, diciotto mesi di isolamento diurno e decadimento dalla potestà genitoriale. Questa, la meritatissima, esemplare, recente condanna per i sardi Raffaele Arzu e Pietro Pala, accusati di aver ucciso il 30 gennaio 2006 l’Appuntato Donato Fezzuoglio che,……
…..intervenuto presso l’ Agenzia del Monte dei Paschi di Siena di Umbertide (PG), dove era in atto una rapina, ingaggiò senza esitazione un conflitto a fuoco con i malviventi, che imbracciavano armi da guerra, venendo colpito mortalmente da un proiettile alla schiena; sorte migliore ebbe l’altrettanto valoroso suo Collega, l’Appuntato Enrico Monti, che rimase ferito in modo non grave. I rapinatori riuscirono a fuggire, fermando un’automobile che si trovava a passare in quel momento e sparando alle gambe a due persone. I due assassini, peraltro, erano stati già condannati per il fallito assalto al supermercato Pam di San Marco di Perugia nell’ aprile 2007. L’atto di valore di Donato Fezzuoglio è ben sintetizzato nella motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa all’Appuntato-Eroe: “Nel corso di servizio perlustrativo, palesando spiccate doti di coraggio, ferma determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare, unitamente ad altro militare, tre pericolosi malviventi sorpresi in flagrante rapina ai danni di un istituto di credito, esponendosi alla violenta azione di fuoco dei malfattori. Replicava con l’arma in dotazione costringendo alla fuga i rapinatori finché, attinto da un colpo proditoriamente esplosogli alle spalle da un altro rapinatore in posizione defilata, si accasciava esanime al suolo”. Chi era Donato Fezzuoglio? Chi fu quel meraviglioso ragazzo di nome Donato, quel combattente coraggioso che offrì la sua giovane e promettente vita lasciando la giovane moglie venticinquenne, ed un figlio di appena sei mesi? Possiamo dire che era tenace, generoso e affabile di carattere; aveva un bel viso aperto e sincero, disponibile al sorriso; poi, era elegante nella sua bella uniforme che indossava con fierezza. Nativo di Potenza, conseguito il diploma di ragioniere, si iscrisse alla Facoltà di Scienze Politiche dell’ Università ”La Sapienza” di Roma; arruolatosi per gli obblighi di leva quale Carabiniere Ausiliario, prestò servizio in Basilicata. L’Arma lo affascinò tanto che volle diventare Carabiniere Effettivo venendo destinato alla Stazione Carabinieri di Umbertide per poi transitare nel Nucleo Radiomobile della Compagnia di Città di Castello. Sì, quel Nucleo Radiomobile di Città di Castello, non dissimile da tanti altri analoghi reparti di punta dell’Arma di cui abbiamo trattato negli articoli della nostra Galleria d’ Eroi su questo giornale, raccontando di Romano Radici, di Roma; di Pietro Cuzzoli e Ippolito Cortellessa, di Viterbo; di Renato Lio, Antonino Fava e Vincenzo Garofalo di Terra di Calabria; di Enea Codotto e Luigi Maronese, di Padova, unitamente ad altro articolo che descrive la coraggiosa azione di due coraggiosi Militari della formidabile 2^ Sezione Autoradio del NRM di Roma per neutralizzare un gruppo di terroristi negli anni di piombo. Sì, loro, i Carabinieri di tutti i Nuclei Radiomobili d’Italia, i quali, quotidianamente, si confrontano nelle loro mansioni molteplici e delicate che vanno dalla gestione della normalità della vita civile, nel proprio contesto di lavoro, alla partecipazione ai servizi esterni di pattuglia, fornendo quando necessario consigli alla gente; devono poi, all’occorrenza, essere in grado di confrontarsi con la violenza della strada, le rapine, gli omicidi e le sparatorie, vedendo morti e feriti, partecipando a scontri violenti con delinquenti da arrestare, spesso ubriachi e drogati, sia di giorno che di notte, ben consapevoli della difficoltà di poter ottenere aiuto soprattutto in zone isolate. In caso di incidenti stradali anche gravi, poi, proseguono la loro attività soccorrendo i feriti ed effettuando i rilievi planimetrici con la stessa professionalità tecnica dei colleghi della Polizia Stradale; e saranno, ovviamente, proprio loro i primi ad assistere la gente della giurisdizione di competenza in occasione di disastri naturali, sempre più frequenti. Loro, quindi, in virtù di tutto questo, devono tenersi pronti ad intervenire in ogni momento, pur percependo nell’anima un continuo senso di pericolo proveniente da un nemico invisibile e sconosciuto apportatore di minaccia, danno e addirittura morte, offrendo comunque, con serenità esemplare, garanzie alla richiesta di sicurezza da parte di una società sempre più esigente, impaurita e intollerante. Tutto questo, loro, i meravigliosi Carabinieri dei Nuclei Radiomobili, lo sanno bene; eccome lo sanno!! In onore di Donato Fezzuoglio numerosi, nel tempo, gli eventi commemorativi per iniziativa delle Amministrazioni Comunali di Umbertide e di Città di Castello; il 21 giugno 2008, e il 25 giugno 2010, a suo nome, sono state intitolate dall’Arma le Stazioni Carabinieri di Umbertide e di Ponte San Giovanni, in provincia di Perugia. Alla moglie di Donato, signora Emanuela Becchetti, ed al piccolo Michele, il nostro rinnovato, affettuoso, ammirato pensiero!