Gli scienziati sono tra noi
Scopriamoli durante la settimana della scienza (21-27 settembre) e la notte europea dei ricercatori (27 settembre).
Circa 100 eventi, spettacoli, musei e laboratori aperti tra Frascati, Roma, l’area tuscolana, Pisa e il Gran Sasso in un viaggio alla scoperta delle più innovative idee della ricerca.Un’appassionante “caccia alla scienza” per le strade della Capitale, sulle tracce della ricerca antica e futura. Science Trip sotterranei per scoprire i misteri delle catacombe romane in compagnia di virologi. La scienza dietro i dettagli delle scene del crimine come in Bones. Un International Cosmic Day; la velocità della luce come si vede in Star Trek e, alle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati, l’astronauta Roberto Vittori che si trasforma in un fumetto nei disegni di Andy Ventura. E poi conferenze, visite guidate, musei e laboratori aperti, spettacoli scientifici e giochi per i più piccoli come Astrokids e Stelloca.Sono queste le sorprese offerte dall’edizione 2013 della Settimana della Scienza (dal 21 al 27 settembre) organizzata da Frascati Scienza, l’associazione costituita dal Comune di Frascati, da tutti i più importanti istituti di ricerca italiani e dalle tre università romane, in collaborazione con l’Assessorato Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio. Un evento che culmina nella Notte Europea dei Ricercatori (venerdì 27 settembre), in cui sono coinvolte più di 300 città del vecchio continente.Parte da Roma con la prima video-Caccia al Tesoro della Scienza guidata da un’applicazione tablet quest’ottava edizione della Settimana della Scienza. La manifestazione, organizzata da Frascati Scienza e Assessorato Cultura e Politiche giovanili della Regione Lazio, è costruita su un messaggio forte, “ricerca i ricercatori”: un invito e un auspicio a tenersi stretti il patrimonio di conoscenze e saperi, per contrastare la fuga dei cervelli dall’Italia e favorire le carriere professionali legate alla tecnologia, alla scienza e al futuro. L’appuntamento è per tutti sabato 21 settembre alle 15, a Piazza S. Lorenzo in Lucina.“La scienza ha cambiato la nostra vita. E la cambia quotidianamente. Innanzitutto l’ha allungata, così oggi si è ragazzi a trent’anni, giovani a 40 e ancora sulla breccia a 60, 70 e, se ci dice bene, oltre. Una rivoluzione copernicana, che riscrive comportamenti e sentimenti – afferma Lidia Ravera, Assessore regionale alla Cultura e alle Politiche giovanili -. Tutti i giorni, attraverso le tecnologie e nei percorsi virtuali, la scienza condiziona il nostro modo di stare insieme, il nostro accesso alle informazioni, alla conoscenza, modificando il modo di apprendere e, quindi, di formarsi e di essere. È un alfabeto più complesso, quello della scienza – prosegue l’Assessore – eppure non è esclusivo. Anzi, chiede, oggi più che mai di essere decifrato e divulgato. Eventi come la Settimana della Scienza, che la Regione ha sostenuto in maniera convinta con il Comune di Frascati, vanno nella direzione di avvicinare i non addetti ai lavori, il grande pubblico, al misterioso mondo della ricerca. È una cosa buona”.“A Frascati e nell’area tuscolana, dagli anni ‘50, è presente uno dei maggiori poli europei e internazionali della ricerca, dove fu costruito il primo acceleratore Italiano, noto come l’elettrosincrotrone di Frascati. Tempi audaci e pionieristici – sottolinea il Sindaco Stefano Di Tommaso – che videro protagonisti alcuni giovani ricercatori capitanati da Giorgio Salvini, già Ministro della Ricerca, insieme a Gilberto Bernardini, allora Presidente dell’Infn, Edoardo Amaldi, allievo di Enrico Fermi, Bruno Touscheck e Livio Gratton. Oggi, attorno alla nostra Città orbitano circa 3.000 scienziati, molti dei quali nel corso del tempo sono stati chiamati a dirigere centri d’eccellenza della ricerca mondiale: dai laboratori di Frascati, solo per fare un esempio, sono infatti partiti importanti ricercatori, tra cui Sergio Bertolucci, direttore della ricerca e computing del CERN di Ginevra, e docenti delle maggiori università europee e mondiali. Frascati, Città delle Ville rinascimentali, del famoso Vino Doc e Docg, dell’Arte e della Scienza, grazie anche alle numerose iniziative promosse tutto l’anno dall’Amministrazione Comunale e da Frascati Scienza – aggiunge il Sindaco – che coinvolgono migliaia di studenti e che culminano nella Notte Europea dei Ricercatori”.A Frascati, assieme alla cultura e alla valorizzazione dei beni storici, artistici ed enogastronomici e del territorio, si respira un’aria di innovazione, ricerca scientifica e tecnologica – afferma l’assessore alle Politiche Culturali di Frascati Gianpaolo Senzacqua -. Un’atmosfera che Frascati in questi anni si è impegnata a far crescere, anche attraverso la Notte Europea dei Ricercatori e la Settimana della Scienza, un’originale iniziativa organizzata per supportare la manifestazione europea e capace di coinvolgere migliaia di visitatori, appassionati e curiosi grazie agli originali e numerosi appuntamenti proposti”.Il programma delle manifestazioni tiene assieme iniziative di divulgazione scientifica di alto livello con spettacoli, giochi, echi della scienza vista dalle serie televisive più pop. L’evento, che prevede decine di iniziative durante la Settimana e soprattutto durante la Notte Europea di venerdì 27 settembre, coinvolgerà istituti di ricerca e università a Frascati, a Roma, nei laboratori del Gran Sasso e a Pisa, in un viaggio alla scoperta delle più innovative idee della ricerca.“La Notte Europea dei Ricercatori e la Settimana della Scienza sono allo stesso tempo un momento di gioco aperto a tutti i cittadini con i grandi temi della scienza e un richiamo al sistema Paese sulla centralità della ricerca e dell’innovazione, in un momento in cui solo costruendo il futuro possiamo lasciarci alle spalle le difficoltà”, spiega il presidente di Frascati Scienza Giovanni Mazzitelli. “Quindi l’intera manifestazione è costruita per coinvolgere divertendo, per accorciare la distanza tra e ricercatori e cittadini. Solo aumentando la consapevolezza e con l’aiuto di tutti usciremo da una situazione che vede la scienza italiana, una della più produttive di scoperte e nuove idee, nell’angolo in cui l’ha messa la progressiva emarginazione da parte di policy poco lungimiranti: alla ricerca in Italia va solo l’1,1% del nostro Pil, contro l’1,9% di un paese vicino come la Francia e addirittura meno di Spagna e Portogallo, che registrano rispettivamente l’1,3 e l’1,2% del loro prodotto interno lordo destinato allo sviluppo della ricerca”.