OBAMA SULLE ORME DI MAZZINI
In soli 18 minuti il 44° presidente degli Stati Uniti dAmerica si è presentato al
mondo con una oratoria asciutta e priva di retorica, ma piena di riferimenti ideali.
Quasi una resurrezione dello stato etico di matrice ottocentesca, dopo la sbornia di
liberismo sfrenato che con il concetto di capitalismo speculativo globale ha gettato il
mondo intero in una crisi di proporzioni ancora non ben calcolabili.
Dio, Patria e Famiglia sono stati i concetti ispiratori del suo discorso di insediamento, così come aveva teorizzato Giuseppe Mazzini alla metà del XIX secolo per il nostro
Risorgimento nazionale. Dire che una tale enunciazione di principi rappresenta una
svolta nella storia della umanità non è sufficiente.
Bisogna dire che è la prima volta che un capo di una potenza mondiale,
se non della più grande, afferma con solennità che gli uomini hanno
bisogno di dare un vero colpo di timone alla storia, passando dallo stato
di belligeranza permanente ad uno di pace duratura.
Ma non basta.
Obama ha riempito queste affermazioni di principio con alcune indicazioni
concrete. Ha detto che le ricchezze del pianeta vanno distribuite tra
gli uomini secondo un principio di equanimità che consenta di fruirne a
tutti, senza eccessive disparità. Ha detto che il pianeta terra e le sue
risorse vanno usate con saggezza, senza sprechi inutili e violazioni delle
regole della natura. Ha detto che lumanità è ormai formata da uomini
molto diversi da quelli divisi per razze, per colore della pelle e per religione.
Il suo stesso colore della pelle non è né nero né bianco.
Ha detto basta alla finanza speculativa, ha detto che tutti hanno diritto ad una
assistenza dignitosa ed ad una pensione nella vecchiaia.
Tutti concetti che nellAmerica di Bush sembravano essere stati seppelliti dai
privilegie dalla ricchezza dei pochi.
Sarebbe unapplicazione concreta del principio della mutualità teorizzato da
Giuseppe Mazzini e messo in pratica purtroppo solo su base volontaria alla
fine dellottocento dalle Società di Mutuo Soccorso, le antesignane delle
cooperative, in assenza di interesse da parte dello Stato.
Dopo aver sopportato per otto lunghissimi anni il potere della peggiore
America di sempre sembra di essere tornati nel mondo dei sogni.
Quale differenza tra lItalia e gli USA! Il nostro è un paese privo di risorse etiche.
La concezione dello Stato al servizio dei poteri forti e la religione,
incapace di liberarsi dalla ingombrante storia del potere temporale,
chiudono la nostra cultura nel ghetto della conservazione e le impediscono
di recepire i messaggi dellera moderna.
Gli USA che sono nati dalla tradizione libertaria anglosassone, pur
attraversando ciclicamente momenti storici negativi, hanno nel loro corpo
sociale gli anticorpi per risorgere.
Obama è la dimostrazione di questa capacità.
Solo un anno fa nessuno avrebbe mai potuto pensare che un giovane sconosciuto,
e per giunta di pelle scura sarebbe diventato il 44° Presidente degli USA.
Agli italiani, che vivono in un paese nel quale a Giuseppe Mazzini, che pure
era stato protagonista del processo unificatore, non fu mai concesso di
entrare in Parlamento (perché i Savoia non revocarono mai la condanna
a morte per i moti carbonari del 1831), non resta altro che consolarsi
per quello che sta succedendo negli USA. In Italia un gruppo di
speculatori, con la complicità di un popolo privo di ideali, si è impadronito
del potere alla faccia dei principi enunciati da Obama.
Grazie Obama di avermi riconciliato con gi USA e di farmi sperare ancora per il futuro.
Che lEnte Supremo ti protegga.