Ancora due episodi di violenza domestica
Roma, 24 novembre – Nonostante il reato di atti persecutori sia datato 2009, continuano imperterrite le violazioni di questa norma di civiltà che dovrebbe essere alla base della convivenza. In due giorni, sono infatti due gli arresti effettuati dai Carabinieri per questo specifico reato.
Un primo episodio, è avvenuto il ieri notte in via Renato Togni, quartiere Eur. Vittima una 37enne romana che da oltre un anno aveva interrotto una relazione sentimentale con un 35enne calabrese. L’uomo, da allora, aveva iniziato a perseguitare la “ex fiamma”, con telefonate e sms in tutte le ore, del giorno e della notte. A questo, si aggiungevano gli appostamenti, pedinamenti e inseguimenti che culminavano con continue aggressioni fisiche tanto da costringere la donna a modificare completamente le proprie abitudini di vita, facendola vivere in costante stato d’ansia e terrore, nonostante ogni episodio di violenza venisse regolarmente denunciato. Ieri notte, effettuando un giro di ricognizione prima di scendere dall’auto per rientrare a casa, la 37enne notava il suo persecutore appostato nei pressi dell’abitazione che, accortosene a sua volta, iniziava a tempestarla di telefonate con minacce di picchiarla ed ucciderla. Esausta, la donna telefonava al “112”. Immediato l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur, comandata dal maggiore Antonio Forte. I militari riuscivano così a sorprenderlo ancora al telefono, di fronte casa della ex, prima che potesse allontanarsi, ed arrestarlo per “atti persecutori”, associandolo nel carcere di “Regina Coeli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il secondo episodio è avvenuto a Guidonia Montecelio (Rm), dove un 35enne del posto, è stato arrestato dai Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio per le violenze e minacce nei confronti della 32enne compagna, relazione dalla quale quattro anni fa era nata una bambina. Dalla nascita della piccola, egli era diventato geloso in maniera morbosa tanto da non consentire alla convivente neanche di invitare alcuno presso la loro abitazione. Unico suo pensiero, doveva essere la figlia e la casa che, al suo rientro dal lavoro, doveva trovare sempre in perfetto ordine. Qualsiasi contraddizione, era un buon pretesto per offenderla, picchiarla e minacciarla di morte. Proprio nell’ultimo litigio, con uno schiaffo le aveva rotto gli occhiali. La poveretta, sfinita e temendo che la violenza degenerasse anche nei confronti della piccola, telefonava al “112”. Neanche con l’immediato arrivo dei Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio, l’uomo ha modificato il proprio comportamento aggressivo, minacciando ed insultando la vittima anche dinanzi ai militari dell’Arma che, dopo aver rassicurato la piccola, hanno proceduto all’arresto del padre violento, accompagnandolo, in regime degli arresti domiciliari, presso l’abitazione dei genitori a disposizione dell’autorità giudiziaria.