Richiede asilo politico all’Italia, ma di professione fa lo spacciatore
Fiumicino, 5 gennaio – Proveniva dalla Somalia, il 21enne M.T.U. ospite del centro di accoglienza di Fiumicino ed aveva avanzato richiesta di asilo politico, pratica che stava facendo regolarmente il suo iter amministrativo.
Ieri mattina, senza un nessun motivo apparente, M.T.U. andava in escandescenza aggredendo gli operatori del centro e danneggiando la porta di ingresso che, spaventati, immediatamente telefonavano al “113”.
Giunti prontamente sul posto, gli agenti del Commissariato Fiumicino, diretto dal dr. Filiberto Mastrapasqua, chiedevano allo straniero di esibire il permesso di soggiorno. Alla risposta che il documento era custodito in camera, i poliziotti lo seguivano mentre il somalo cercava di convincerli a non entrare.
Visto l’insistenza, gli agenti entravano con lui e, quando il giovane apriva il cassetto per prendere il permesso di soggiorno, gli operanti si accorgevano che vicino al documento vi era della marijuana.
Veniva allora effettuata l’immediata perquisizione della camera che consentiva di rinvenire e sequestrare 6 buste in cellophane sigillate e altri due involucri contenenti la medesima sostanza per un peso di circa 160 grammi nonché 2 bilancini di precisione, 2 macinini e numerose bustine in cellophane per il confezionamento della sostanza stupefacente.
M.T.U. veniva accompagnato negli uffici del Commissariato ed arrestato per “detenzione ai fini di spaccio di stupefacente” nonché denunciato anche per “danneggiamento aggravato” e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.