Tematiche etico-sociali

L’unica vera democrazia si attua con il “Metodo Pericle”

È arcinoto, da oltre un secolo, che in Italia la parola “elezione” fa rima con “corruzione”. Molti voti sono “sporchi” in quanto barattati con denaro, appalti truccati, favori o altre utilità. Di conseguenza, qualunque metodo elettorale sia stato applicato (maggioritario o proporzionale, con soglia di sbarramento o senza, con premio di maggioranza o senza) la volontà dei votanti é stata facilmente manipolata da politicanti di mestiere e da scrutatori senza scrupoli morali.

Questa “prassi” (attuata anche in altri Paesi) é perversa perché coloro che si avvalgono di voti “sporchi” hanno maggiori probabilità di vincere le elezioni rispetto a coloro che vogliono conquistare voti “puliti”. V’é un’altra considerazione da fare: nel corso delle campagne elettorali insorgono inevitabilmente velenose risse tra candidati impegnati nella caccia al voto, creando un clima di astiosa aggressività altamente diseducativo per le giovani generazioni. Questo deleterio sistema risale all’antica Atene (5° secolo a. C.) per colpa di politicanti cialtroni. Venne perciò stigmatizzato da Solone, Efialte, Clistene, Demostene e Temistocle. Fu eliminato, con legge, dal grande Pericle, che perfezionò il metodo del sorteggio tra cittadini professionalmente qualificati e moralmente irreprensibili. Furono stabilite pari opportunità tra agiati e disagiati. Venne corrisposto un congruo rimborso-spese a favore dei sorteggiati, che non potevano mantenere la carica pubblica per più di un anno (efficacissima misura anti-corruzione). I governanti e i legislatori disonesti (corrotti , evasori fiscali e simili) venivano colpiti dalla “legge sull’ostracismo” e poi immediatamente mandati in esilio per almeno dieci anni. Le ricchezze illecitamente accumulate venivano confiscate dallo Stato. I risultati di tale riforma furono eccellenti sia in campo economico sia in quello morale. Senonché, questo modello di democrazia autentica fu travolto cruentemente dalle barbare falangi di Filippo il Macedone nel 322 a. C.

Ciò premesso, il Movimento Salvemini rivolge a tutti i galantuomini (di qualsiasi orientamento politico) l’ennesimo appello ad impegnarsi per far introdurre nella nuova Costituzione l’antico (ma sempre valido) modello ateniese.

Utopia?

No, é onestà di intenti.

tratto da “L’Attualità

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