Presentata dai Carabinieri del Racis di Roma, la “Sala Lanzarote” per le audizioni protette dei minori
La pedo-pornografia minorile è in continuo aumento.
(da sx: Siniscalchi, Monteleone, Cataldi, Spadafora, Manzi)
Roma, 06 maggio – Ieri, in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pornografia Minorile, presso il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Viale di Tor di Quinto 119, alla presenza della Dott.ssa Maria Monteleone, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Roma, il Dott. Vincenzo Spadafora, Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, il Cons. Gilda Siniscalchi, Capo Dipartimento Pari Opportunità e Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale contro la Pedofilia e la Pornografia Minorile presso la PCM, il Gen. B. Enrico Cataldi, Comandante del RACIS, con il Colonnello Giorgio Stefano Manzi, hanno presentato alla stampa la “Sala Lanzarote” (riconducibile alla Convenzione di Lanzarote del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali del 2007), un’apposita struttura a disposizione del personale psicologo del Reparto Analisi Criminologiche per le audizioni protette dei minori.
La struttura, particolarmente curata ed apprezzata dalle autorità intervenute, consente la possibilità di poter ascoltare in video-audio conferenza ed in un ambiente particolarmente protetto, minori o adulti con problemi senza dover essere sottoposti a stress.
Sempre ieri, Telefono Azzurro ha presentato i dati raccolti nell’anno 2013 relativi alle segnalazioni di abuso sessuale su bambini e adolescenti, gestiti dalle linee di ascolto ed emergenza e dalla chat. Da aprile 2013, sottolinea Telefono azzurro, sono in aumento anche i casi di pedopornografia e adescamento online (dal 4,4% e al 4,9% delle segnalazioni al 114). I casi segnalati sono stati 240, pari al 4,9% del totale delle consulenze.
”Occorre un registro permanente per raccogliere dati sulla condizione dei bambini vittime di violenza sessuale e un aumento delle risorse per il contrasto degli abusi”, ha detto il presidente di Telefono azzurro, Ernesto Caffo.
Tra le altre richieste di Telefono azzurro alle istituzioni anche l’adozione di iniziative di contrasto all’adescamento online e della pedopornografia da parte delle aziende del settore tecnologico, interventi educativi per famiglie e scuola e l’istituzione di centri per la cura delle vittime. ”Occorre anche obbligare i colpevoli a curarsi contro l’altissimo tasso di recidiva”, ha concluso il magistrato Simonetta Matone.
Ma se le sentenze non vengono poi applicate, tutte le lodevoli iniziative non hanno alcun senso!
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