Mondiali Brasile 2014. Si comincia con Brasile-Croazia
Alle 22.00 di domani, 12 giugno, ora italiana, il Mondiale 2014 prenderà il via con la sfida tra i padroni di casa e la nazionale a scacchi.
La ventesima Coppa del Mondo di calcio è ormai alle porte e prenderà il via alle 22.00 di domani (ora italiana) con Brasile–Croazia. Teatro della sfida lo stadio di San Paolo. La gara, valida per il girone A (che comprende anche Messico e Camerun, in campo venerdì alle 18.00) seguirà la lunga cerimonia di apertura, che potrà essere seguita in Tv sugli schermi della Rai o di Sky.
Per cercare subito quella vittoria che confermerebbe i favorevoli pronostici della vigilia, il tecnico del Brasile, Felipe Scolari, dovrebbe presentarsi in campo con un 4-2-3-1 nel quale, davanti al portiere Julio Cesar, agirebbero Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva e Marcelo in difesa; Paulinho e Luiz Gustavo davanti a questa; Hulk, Oscar e Neymar come trequartisti dietro all’unica punta, Fred. Identico schieramento tattico per la Croazia di Nico Kovac: Pletikosa tra i pali; Srna, Corluka, Lovren e Pranjic in difesa; Modric e Rakitic in mediana; Olic, Kovacic e Perisic sulla trequarti e Mandzukic unica punta. L’arbitro della sfida sarà il giapponese Nishimura.
La stella più attesa dell’incontro è ovviamente Neymar, autore di 17 gol in 28 partite con la maglia della Seleçao e miglior realizzatore della squadra di Scolari. Nella Croazia sono da seguire Mateo Kovacic, talentuoso centrocampista dell’Inter e Mario Mandzukic, attaccante del Bayern Monaco.
Proprio su di loro punterà Kovac per mandare di traverso l’esordio ai brasiliani, che dal canto loro conoscono le inside della gara di esordio, che già in passato ha riservato brutte sorprese ai favoriti dai pronostici. Così fu per l’Argentina campione in carica nel 1982 (sconfitta per 1-0 con il Belgio) e a Italia ’90 (sconfitta per 1-0 con il Camerun), per la Francia in Corea nel 2002 (sconfitta dal Senegal), per l’Inghilterra nel 1966 (0-0 contro l’Uruguay), per lo stesso Brasile campione in carica nel 1974 (stesso risultato contro la Jugoslavia) e per la Germania Ovest nel 1978 (idem contro la Polonia).
Insomma, se la storia è davvero maestra di vita, il Brasile di Scolari dovrà fare di tutto per trarne insegnamento. Altrimenti saranno dolori.