Terremoto Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania. 9 i provvedimenti per corruzione continuata ed altro – VIDEO
Catania, 3 maggio 2018 – Terremoto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania. Stamattina, oltre 50 Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, con l’operazione “Black Job”, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del locale Tribunale nei confronti di 9 soggetti (4 dei quali agli arresti domiciliari e 5 destinatari di misure interdittive) in quanto responsabili, a vario titolo, di concorso in corruzione continuata, soppressione, falsità materiale e ideologica di atti pubblici a fronte di condotte delittuose verificatisi all’interno dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.
Il Servizio XXI – Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania, con uffici ubicati in Via Battello, è responsabile del controllo sulla corretta applicazione della legislazione in materia di lavoro, previdenza e sicurezza sui luoghi di lavoro a Catania e provincia in quanto, nelle Regioni a statuto speciale, non sono stati istituiti gli Ispettorati ai sensi del D.Lgs. 149/2015 poichè i relativi statuti attribuiscono la competenza in materia alle rispettive Regioni.
Pertanto, in Sicilia, la materia del lavoro e le relative attività ispettive e di vigilanza sono di competenza dell’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro e, in particolare, del dipendente Dipartimento regionale del lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative il quale, tramite il Servizio VII – Coordinamento Ispettorati territoriali del lavoro supervisiona i nove “Ispettorati territoriali del Lavoro” (I.T.L.) presenti nelle province siciliane.
Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno accertato l’esistenza, all’interno dell’ufficio pubblico in questione, di un consolidato circuito corruttivo alimentato da saldi legami di amicizia che uniscono corrotti e corruttori.
É stato evidenziato come il continuo scambio di utilità (pacchetto di voti, incarichi alla Regione Sicilia, assunzioni in ospedali e fornitura di beni) ruotasse intorno all’illegittima archiviazione di verbali originati dagli accertamenti ispettivi dai quali sono emerse, spesso, violazioni per lavoratori assunti irregolarmente o “in nero”; in alcuni casi, si è assistito anche alla materiale sparizione dei verbali stessi e/o comunque ad audizioni “amichevoli” nelle quali è stata palese la mancata tutela degli interessi erariali in gioco.
Destinatari degli arresti domiciliari 1) D.T.A., Direttore dell’Ispettorato Territoriale delLavoro di Catania; 2) M.R.T. responsabile dell’Ufficio legale del medesimo Ispettorato; 3) M.L.F. già deputato regionale nell’ultima legislatura siciliana e candidato – non eletto- alle regionali del 2017; 4) A.N. già consigliere nel Comune di Catania.
Colpiti dalla misura interdittiva: 1) F.L., attuale direttore sanitario dell’ASP di Catania, sospeso per 12 mesi dall’esercizio del pubblico servizio per fatti concernenti sia l’attuale funzione che il suo ruolo di rappresentante legale, dal 2009 al 2015, dell’E.N.A.I.P. (Ente Acli Istruzione Professionale Associazione Agenzie Formative della Sicilia Impresa Sociale – EN.A.I.P. AS.A.FORM Sicilia Impresa Sociale, esercente l’attività di corsi di formazione e di aggiornamento professionale); 2) I.M., attuale rappresentante legale del succitato E.N.A.I.P., destinatario del divieto di esercitare attività d’impresa o assumere uffici direttivi in persone giuridiche; 3) G. P., titolare dell’omonimo studio commerciale con sede a Giarre (CT), sospeso dall’esercizio della propria attività professionale; 4) O. E., rappresentante legale di società esercenti l’attività di stabilimenti balneari e di orto-colture vivaistiche, destinatario del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali; 5) S.C. gestore di una tabaccheria, anch’egli sospeso dall’esercizio di attività imprenditoriali.
Le risultanze investigative complessive rappresentate dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania hanno posto in luce un quadro corruttivo consolidato e alimentato da uno spegiudicato scambio di favori attraverso il quale gli attori in campo, pubblici ufficiali, precedenti titolari di cariche istituzionali pubbliche e imprenditori, non hanno esitato a sancire accordi sacrificando i rilevanti interessi collettivi in gioco.