Yara Gambirasio: dopo 43 mesi di indagine, inchiodato il suo assassino!
Determinante il Dna, unica traccia a disposizione degli inquirenti
Brembate, 16 giugno – Finalmente l’omicida della piccola Yara, uccisa il 26 novembre 2010 e ritrovata dopo tre mesi dalla sua morte, poco distante dal luogo del sequestro, ha un nome.
Finora, l’autore dell’omicidio veniva indicato con il nome “Ignoto 1”, termine con il quale era stato contrassegnato il “Dna” estrapolato dalla macchia rinvenuta sul corpo della povera piccola atleta. La comparazione con gli oltre 100.000 Dna rilevati, aveva portato a Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel ’99, all’età di 61 anni, di cui è stato prelevato il campione di Dna dopo la riesumazione. La comparazione dei due Dna, ha fornito una certezza del 99,99999987%. Emerse così l’ipotesi di un figlio illegittimo, teoria questa che trovò una quasi conferma dalla testimonianza di un amico dell’autista. (Dal Dna la conferma sull’assassino di Yara Gambirasio)
Le indagini dei Carabinieri del Ros, collaborati dalla Polizia di Stato, hanno portato all’identificazione di una 80enne di Clusone, alla quale negli anni 60, le era stata attribuita una relazione con l’autista di Gorno. Alla stessa, il 26 aprile i militari dell’Arma hanno effettuato un tampone salivare per l’estrazione del Dna, da comparare con quello di “Ignoto 1”, risultato perfettamente sovrapponibile.
Dall’esito, si è risaliti al figlio della donna e biologico di Giuseppe Guerinoni, M.G.B., quarantenne muratore, incensurato, padre di tre figli, abitante a Clusone.
L’uomo è stato fermato dai Carabinieri nella sua abitazione e posto a disposizione della Magistratura.
Il sindaco di Brembate Sopra, ha dichiarato all’Ansa “Se è vero siamo felici, era un atto dovuto alla famiglia e a tutta la comunità. Da quando è scomparsa da casa, a Brembate, e da quando è stata trovata uccisa a Chignolo d’Isola (Bergamo), attendevamo questo momento. Ringrazio tutti quelli che hanno messo tante risorse in campo per arrivare a questo risultato”.