“BlackkKlasman “. Critiche opposte per ultimo film di Spike Lee
dalla nostra corrispondente Stella S.
Locarlo, 05 settembre 2018 – Il film di Spike Lee “BlackkKlasman “, sviluppando una storia basata sulla lotta dei diritti civili all’inizio degli anni settanta, è stato presentato al Locarno Festival nella serata perfetta per la proiezione del film, ossia in concomitanza con i settantanni della Dichiarazione dei Diritti Umani.
Sul Palcoscenico di Piazza Grande, nonostante la pioggia Kate Gilmore, Alto Commissariodelle Nazioni Unite per i diritti Umani, non si è lasciata intimorire e con la grinta di sempre, ha spiegato al pubblico il ruolo delle arti per i diritti umani e quanto siano importanti come valori universali e possano crescere entrambi per migliorare il comune futuro. L’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei diritti umani sancisce l’arte come diritto dell’uomo: un diritto imprescindibile, fondamentale e pari a tutti gli altri diritti umani.
Nel film di Lee, il protagonista Ron Stallworth (John David Washington) rappresenta il primo ufficiale afroamericano entrato a far parte della polizia di Colorado Sprint, ovviamente, accolto con scetticismo. Stallworth non si lascia intimorire ma affronta senza remore di provare le proprie capacità infiltrandosi nell’organizzazione dei Ku Klux Klan fingendosi un estremista razzista e scoprirne i complotti.
Le critiche hanno sottolineato una caduta di mordente nell’ultimo film di Lee, al quale poco è importato leggerle. Ai giovani, il film è piaciuto perchè rispecchia i luoghi e le situazioni comuni che si vivolno oggi, come un corso e ricorso della storia.
Trailer italiano