Un videogioco sulla “Grande Guerra” per spiegarla ai ragazzi
A cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la Ubisoft lancia sul mercato un videogioco per farla conoscere ai più giovani.
Con l’attentato di Sarajevo all’erede al trono dell’Impero Austro-Ungarico, il 28 giugno del 1914 scoppiò la Prima Guerra Mondiale.
A centro anni esatti di distanza da allora, in Europa si moltiplicano le iniziative celebrative per non dimenticare quell’immane tragedia.
Tra queste due francobolli che le poste austriache hanno emesso proprio il 28 giugno e un videogioco della Ubisoft che vuole raccontare ai più giovani quelle tragiche vicende nella maniera a loro più congeniale.
Il videogame in questione si intitola “Valiant Hearts: The Great War” e va subito precisato che non si tratta né di uno “sparatutto”, né di un gioco d’azione, ma di una “graphic novel” interattiva che porta il giocatore dietro una trincea del fronte occidentale, in luoghi emblematici come Ypres o Verdun. Gli ideatori del videogioco hanno voluto costruire un racconto umano e poetico, ma anche attendibile dal punto di vista storico e il giocatore potrà vestire i panni di quattro diversi personaggi: il contadino francese Emile, l’americano Freddie, Anna eroica infermiera belga e il soldato tedesco Karl. Tutti cercheranno di sopravvivere all’orrore della guerra di logoramento, guidati dal fedele cane Walt, che li accompagna durante le loro avventure, aiutandosi a vicenda nel disperato tentativo di non perdere la propria umanità di fronte agli orrori e alle difficoltà della guerra. La trama si snoda tra gli scenari disegnati con stile pregevole e originale dagli artisti di Ubisoft Montpellier. I
l videogioco, ovviamente, ha anche un grande valore didattico, visto che, nel suo intenso lavoro di ricerca, la produzione ha attinto a cimeli storici, fonti dirette e anche inedite, tra cui molte lettere scritte dai soldati ai propri cari.
Per questo la Commissione Francese per il Centenario della Prima Guerra Mondiale lo ha inserito nel programma commemorativo “Mission du Centenair”.