Brasile 2014

Mondiali Brasile 2014 – L’Argentina adesso mette paura: Argentina-Belgio 1-0

L’Albiceleste di Sabella elimina il Belgio rivelazione del Mondiale con un gol di Higuain e si qualifica, dopo 24 anni, alla semifinale di un Mondiale.

QUARTI DI FINALE – Estadio Nacional de Brasilia, Brasilia – Ore 18:00 CET

ARGENTINA – BELGIO:  1-0 (8′ Higuain)

ARGENTINA (4-3-3): Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Basanta; Mascherano, Biglia, Di Maria (33′ Perez); Lavezzi (71′ Palacio), Higuain (81′ Gago), Messi. CT: A.Sabella

BELGIO (4-2-3-1): Courtois; Alderweireld, Van Buyten, Kompany ,Vertonghen; Fellaini, Witsel; Mirallas (60′ Mertens), De Bruyne, Hazard (76′ Chadli); Origi (60′ Lukaku). CT: M.Wilmots

AMMONITI: Hazard e Alderweireld (Bel), Biglia (Arg)

ARBITRO: A.Rizzoli (Ita)

Brasilia, 5 luglio  – Che fossimo davanti al Mondiale dell’equilibrio si era già capito con largo anticipo, prima di percepire le difficoltà avute dalla Germania per estromettere agli ottavi l’Algeria, prima di vedere la Costa Rica mettere in fila Italia, Uruguay ed Inghilterra, prima addirittura dell’uscita di scena nel giro di una settimana della Spagna campione in carica. L’Argentina, terza squadra approdata in semifinale ed ora in attesa di conoscere il proprio avversario tra l’Olanda vice-campione del Mondo e la già citata Costa Rica, ha confermato quanto di bello detto fino ad ora sull’equilibrio di questa competizione, soffrendo maledettamente nell’ottavo di finale contro la Svizzera e rischiando la pelle in più di una occasione oggi contro il Belgio. Per carità, che i Diavoli Rossi fossero una grande squadra era sotto gli occhi di tutti da parecchio tempo: l’undici di Wilmots aveva dominato il Gruppo H senza alcun patema d’animo ed aveva eliminato negli ottavi di finale gli USA più forti di sempre, grazie ad un centrocampo e ad una difesa di livello eccelso.In attacco ,se fosse stato disponibile l’infortunato bomber Benteke, oggi gli uomini di Wilmots non avrebbero nulla da invidiare alla Germania o alla stessa Argentina, ma i giovani Origi e Lukaku hanno comunque retto la pressione di un reparto avanzato orfano di quella che va considerata davvero una stella di livello internazionale.

L’equilibrio tanto decantato, comunque, almeno oggi non ha fatto rima con sorpresa: l’Argentina era favorita per il passaggio del turno e tanto è stato, anche se solo con questo striminzito 1-0 . L’Albiceleste deve infatti ringraziare il primo gol mondiale di Higuain, che ha girato in rete un assist rimpallato di Di Maria, trovando l’angolo lontano e lasciando immobile Courtois. Era solo l’ottavo minuto, e da li in poi il primo tempo scivolava via senza emozioni particolari, eccezion fatta per l’infortunio di Di Maria e per una girata di Mirallas di poco fuori, ben assistito dal solito, eccelso Vertonghen visto fino ad ora.

Nella ripresa era addirittura l’Argentina a sfiorare il due a zero al con Higuain che, dopo aver saltato con un tunnel Kompany, scaricava un destro potentissimo sulla traversa. Il Belgio reagiva con l’ennesima discesa di Vertonghen, il cui cross veniva sprecato di testa da Fellaini, e verso il finale di partita serrava i ranghi lanciando anche Van Buyten a fare il centravanti. Proprio sul finire dei 5 lunghissimi minuti di recupero nascevano le due occasioni migliori per le squadre: prima l’Argentina sfiorava il raddoppio con Messi, ipnotizzato da un’uscita tempestiva di Courtois, quindi il Belgio prima con Lukaku in area e poi sul rimpallo successivo con un gran tentativo da fuori di Witsel metteva i brividi a Romero.

Il fischio finale di Rizzoli regalava all’Argentina la possibilità di giocarsi una semifinale mondiale dopo ben 24 anni dall’ultima, quella di Italia 90. In quella che sarà ricordata come la prima giornata d’ombra di Messi in questo Mondiale, a brillare è la stella del Pipita Higuain,che avvisa Olanda e compagnia sulla pericolosità dell’attacco dell’Albiceleste. Per gli uomini di Wilmots, invece, il sogno si ferma ai quarti di finale, ma con tutta questa qualità già dai prossimi Europei in Francia bisognerà buttare più di un’occhiata ai Diavoli Rossi belgi.

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