Rugby – Italia-Georgia vista da un’altra ottica – Galleria fotografica
Racconto della giornata in cui l’Italia rintuzza, con fatica, le ambizioni della squadra caucasica
Firenze, Sabato 10 Novembre 2018- Il capoluogo toscano anche oggi ha voluto sorprendere tutti i suoi ospiti con una meravigliosa e inaspettata giornata primaverile, noncurante dell’autunno inoltrato che spetterebbe d’ufficio.
È bello che ancora una volta Firenze sia stata scelta come palcoscenico del rugby internazionale, essendo nato qui nel Rinascimento il calcio storico, molto prima che le infinite volte menzionato Webb Ellis decidesse di giocare al football con le mani.
Un primato italiano da non dimenticare.
La vista dal piazzale Michelangelo lascia sempre senza fiato. Qui incontriamo i primi dei numerosi tifosi dei Lelos presenti a Firenze con le loro bandiere rossocrociate: il terzetto proveniente da Tblisi è composto da Nika, Rati e Mate; quest’ultimo parla un fluente italiano, avendo studiato storia dell’arte all’Università di Ancona, e di mestiere fa la guida turistica per i nostri connazionali
che visitano la Georgia. Ulteriore conferma che il rugby attrae persone di livello.
Giunti allo Stadio Artemio Franchi, la comitiva dei tifosi georgiani si rivela più numerosa del previsto (si parla di quasi tremila presenze): sono rumorosi, amano farsi sentire con urla gutturali e far vedere le loro bandiere bianche con croce rossa, dando la sensazione anche oggi, come spesso capita nel 6 Nazioni, di trovarsi a giocare fuori casa in terra italiana.
Gli sbandieratori fiorentini e una rappresentativa di giovanissimi giocatori e giocatrici dei club toscani accolgono l’ingresso in campo delle squadre, i nostri sono in maglia azzurra e pantaloncini bianchi, gli ospiti tutti in amaranto.
Gli inni sono suonati dalla fanfara della Scuola Allievi Marescialli dei Carabinieri.
18.424 gli spettatori presenti.
La sintesi della partita, per la quale è stato eletto man of the match il n. 8 azzurro Abraham Steyn, è riportata nell’articolo di Marco Cordelli.
Come considerazione generale sulla vittoria azzurra, si può asserire che la differenza di livello tra le due squadre viene ratificata dal risultato odierno. E spiega perché noi siamo nell’élite del rugby continentale e loro ancora in seconda linea. I georgiani praticano un rugby volenteroso, che fa della rudezza nei punti d’incontro la forza principale, a tratti forse l’unica, fatta eccezione per qualche folata dei trequarti che hanno consentito loro la meta del primo tempo e la meta tecnica del secondo tempo.
Va rimarcato l’improvvido e sconsiderato placcaggio georgiano, avvenuto nel primo tempo sul ricettore azzurro Sperandio che si trovava in volo; il ribaltamento con presa alle gambe avrebbe potuto causare gravi conseguenze e forse avrebbe meritato una sanzione anche superiore al cartellino giallo. Così come alcuni placcaggi alti al collo su cui l’arbitro ha graziato la Georgia.
Nonostante la vittoria, ancora i nostri hanno da mettere a punto parecchie cose, perché hanno concesso spazi ai volenterosi avversari, rimettendoli in partita nell’ultimo quarto d’ora, quando i Lelos sembravano fiaccati dopo la meta di Allan del 28-10. Sono una squadra coraggiosa, che merita la posizione che ha nel ranking mondiale. Per ambire a una promozione dovranno però dimostrare la loro crescita battendo quelli più forti di loro, tra cui continua a starci senza dubbio anche l’Italia.
E per ora tutti (giocatori e staff tecnico, tifosi, cronisti) possiamo dire di non avere
più “Georgia on my mind”.
Conferenza stampa Italia
Conor O’Shea prende atto che anche oggi non è stata una giornata facile, come è ormai una costante. La partita vinta sotto pressione è un importante progresso per il progetto che lui professa e guida, ed è in ideale continuità con la vittoria estiva contro le Fiji. Il CT spera che ci sia più consapevolezza per il futuro, che comincia da domani quando rivedrà la partita con la squadra per
analizzarla.
Per arrivare ad altissimo livello bisogno capire che ogni momento non può essere
lasciato al caso, e si rammarica per lo spazio concesso al ritorno degli avversari consentendo la meta tecnica che ha cambiato il volto della partita, rimettendoci in apprensione dopo che il match sembrava archiviato. L’Italia ha tenuto la pressione che ha preceduto l’incontro, ora è possibile guardare avanti. La Georgia sarebbe all’altezza degli standard del 6 Nazioni? Sono importanti i progressi delle squadre europee emergenti (cita Georgia, Romania, Spagna, Belgio): è bene confrontarsi con avversari di livello, altrimenti non si cresce.
Fa i complimenti al CT avversario Milton Haig per il lavoro fatto con la squadra georgiana. E conclude augurando ai suoi una buona notte a Firenze.
Il capitano di giornata Ghiraldini è soddisfatto della risposta delle mischia azzurra, ma ammette la sofferenza sui turnover nei punti d’incontro, soprattutto nella parte finale del match. Lo spirito della squadra è stato positivo nella reazione, ma è necessaria maggiore pazienza, per poter segnare di più.
Conferenza stampa Georgia
Haig e il capitano Sharikadze sono fieri della prestazione, si scusano con i molti tifosi che hanno seguito la squadra a Firenze per non avergli potuto regalare una vittoria. E si augura una rivincita nel loro paese con 60.000 spettatori a sostenerli. La Georgia ha bisogno di giocare più partite con avversari di alto livello per continuare la crescita, con regolarità.
(servizio fotografico di Alessio Argentieri e Lorenzo Scelfo)