Calcio

Serie A. La partita della vita

Roma, 30 novembre 2018 – Roma – Inter, la sfida dal sapore infinito che i giallorossi non possono perdere per vari motivi.
Per mantenere salda la panchina di Di Francesco.
Per dimostrare ai loro tifosi di tenere alla maglia che indossano.
Per far vedere che le riserve sono all’altezza dei titolari, visto che mancheranno per infortunio pezzi da novanta come Dzeko, El Shaarawy, De Rossi, Pastore, Perotti, la cui assenza si fa sentire moltissimo. E qualcuno ci dovrà spiegare perché l’argentino è sparito.
Per dimostrare che i giovani non sono così brocchi come è sembrato finora, ad eccezione di Zaniolo, che gli interisti già rimpiangono, visti i troppi infortuni muscolari di Nainggolan, a sua volta rimpianto dai romanisti e che, domenica, salterà il rendez-vous con il suo passato.
E poi la Roma deve vincere perché è uno scontro diretto con una concorrente per la qualificazione alla prossima Champions, perché di là c’è Spalletti, perché la fumosità del suo attacco e le distrazioni della sua difesa, devono finalmente lasciare il posto alla concretezza, per risistemare una classifica che non è degna del blasone e della storia di questa squadra.
Che, a parte qualche eccezione, è arrivata sempre tra le prime tre del nostro campionato da ormai una vita.
Domenica o si fa la Roma o si muore.
Lo sappiano i giocatori che entreranno in campo con la lupa sul petto.
Perché la loro gente non è più disposta ad aspettarli oltre.
È il momento di tirare fuori gli artigli. Cuccioli o grandi che siano, gli undici lupi che scenderanno in campo.

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