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Ai Mondiali, l’Italsci reclama le Olimpiadi. L’oro di Paris avvicina le Olimpiadi

Roma, 6 febbraio 2019 – Dopo la valanga azzurra (in rosa) di ieri, oggi è stata la volta della valanga azzurra maschile nel globo sportivo (e non) ai Mondiali di Sci Alpino di Aare, Norvegia.
Se ieri le fanciulle italiane erano riuscite nell’impresa quantitava senza precedenti di piazzare sul traguardo dello Slalom Gigante ben 4 atlete fra le prime dieci, con l’argento di Sofia Goggia, oggi gli sciatori azzurri hanno ottenuto un successo altrettanto clamoroso dal punto di vista qualitativo con l’oro di Dominik Paris nello slalom gigante ed il quarto posto di Christof Innerhofer.
Ieri gara perfetta per la bergamasca sopravanzata soltanto dalla siderale americana Shiffrin.
Oggi gara perfetta del discesista azzurro che ha messo subito in chiaro a tutti che non sarebbe stato facile scendere più veloci di lui, punta massima 117 kmh!
Oggi gara perfetta del discesista azzurro che ha messo subito in
chiaro a tutti che chiunque avrebbe dovuto superarsi per scendere più
veloce di lui – punta massima 117 kmh.
In molti, gli altri favoriti, i campioni, ci hanno provato e tanti – nel tempo – sono finiti fuori come lo svizzero Thomas Tumler, lo sloveno Bostjan Kline, lo svizzero Caviezel e soprattutto il campione olimpico in carica l’austriaco Matthias Mayer.
Si temevano i padroni di casa norvegesi, ma la pattuglia scandinava ha fatto acqua. Svindal in procinto di ritirarsi dalla scena ha rischiato poco per arrivare sano e salvo all’arrivo con un tempo fra i primi dieci.
Per Paris, 29enne meranese, dopo tanti piazzamenti importanti, è finalmente giunto l’oro che conta, quello mondiale.La sua specialità è la discesa libera dove nel 2103 ha vinto l’argento. Essendo atleta pesante e potente, 1,87m. per 82 kg., ha
dovuto lavorare sodo per districarsi fra le porte. Oggi ci è riuscito benissimo. Ottimo già sullo slancio iniziale dove aveva già guadagnato 54 centesimi nei confronti dello svizzero Feuz che lo aveva preceduto, nella seconda parte del percorso ha toccato la velocità massima fra tutti i concorrenti arrivati al traguardo, 177 km orari, con la eccezione del francese Clarey, piazzatosi al secondo posto.
Paris ha consolidato il vantaggio nei tratti dove bisogna saper far scorrere gli sci o saltare.
Dopo l’arrivo, ha raggiunto il trono di attesa riservato al primo della classifica e lì è rimasto a godersi la gara fino al termine.
Erano le 12 e 33 italiane.
Come ieri per la Goggia per essere certo di aver vinto ha dovuto attendere la discesa dell’altro azzurro Christian Innerhofer sceso con il pettorale 18. Fra i due conterranei, c’è rivalità ma solida amicizia. L’atleta altoatesino ha fatto il suo meglio perdendo, però, 19 centesimi nel primo tratto lanciato. Ha sciato, come al solito, attento e pulito ma quel mucchietto di centesimi persi non gli ha consentito di agguantare la medaglia d’argento, poi andata ex aequo all’austriaco Kriechmayr ed al francese Clarey.
In gara anche Mattia Marsiglia, ragazzo di Roma che risiede in Piemonte dove si scia tutto l’anno e fratello di Francesca, giunta ieri settima, il quale ha svolto un tema tecnicamente perfetto. Ha badato a mostrare bello stile, senza rischiare. Quando a metà della gara ci ha provato, ha esagerato ed è caduto.
L’altra grande sorpresa arriva quasi a fari spenti, quando scendono i cosiddetti ripescati. Mattia Casse è autore di una prova spettacolare e si infila di prepotenza nella valanga azzurra piazzandosi a soli 50 centesimi da Paris
Un oro, un argento, quattro piazzamenti fra i primi dieci nelle due gare finora disputate parlano chiaramente di una Italia-Paese a vocazione decisamente sciatora con riflessi tanto sportivi che economici.
La candidatura di Roma ai Giochi olimpici è saltata, affossata dai compenti pentastellati al governo di Roma e del Paese. Persa così un’unica, grande occasione socio-sportiva-economica, più opportuna e sicura di qualsiasi reddito di cittadinanza.
Medesimo ostracismo è stato rivolto alla candidatura italiana ai Giochi
Olimpici Invernali 2026, inizialmente centrata sull’asse Torino-Milano. Anche la Torino pentastellata l’ha boicottata. Sicchè, dopo fatiche immani, Coni, Milano, Lombardia Veneto e Cortina sono riuscite ad inviare al Comitato Olimpico Internazionale la candidatura di Milano-Cortina con la firma necessaria e sospirata del Governo Conte.
La decisione verrà presa a giugno a Losanna. Avversaria italiana, Stoccolma, una concorrente dura.
Certamente le imprese azzurre in atto, in quel di Are rappresentano il migliore viatico al pieno successo dell’impresa all’estero ed in Italia.

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
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