Con un’istruzione migliore, donne più brave degli uomini
Maggiore istruzione e migliore qualità della vita aumentano il vantaggio delle donne nelle abilità cognitive in cui mediamente primeggiano sui maschi, come memoria episodica e abilità linguistiche, riducendo il distacco in quelle in cui sono in media sopravanzate dagli uomini, come la matematica.
In alcuni ambiti cognitivi, per esempio la memoria episodica, le donne riescono meglio degli uomini, come già hanno dimostrato diversi studi, mentre nell’ambito delle abilità matematiche sembrerebbe esserci una differenza di genere a favore dei maschi. Ora però, uno studio pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” ha mostrato che il miglioramento delle condizioni di vita e maggiori opportunità di istruzione permettono alle donne di aumentare ancora di più il divario nelle abilità cognitive in cui già superavano i maschi e soprattutto di ridurre il distacco nelle prestazioni in cui avevano mediamente la peggio, come la matematica.
Tutto questo parte da lontano. In effetti, in molte nazioni si sono registrati nel corso del XX secolo aumenti sostanziali nelle prestazioni cognitive in molte nazioni, aumenti generalmente attribuiti a cambiamenti nelle condizioni di vita – come il prodotto interno lordo, le dimensioni della famiglia, la salute – e a una maggiore ricchezza di stimoli, anzitutto grazie alla diffusione dell’istruzione.
Tuttavia, molte ricerche hanno continuato a indicare differenze cognitive di genere, con un vantaggio degli uomini nelle abilità visivo-spaziali e matematiche, e delle donne nella memoria episodica e in alcune prestazioni linguistiche.
Nel loro studio, Daniela Weber, International Institute for Applied Systems Analysis, e colleghi hanno analizzato i dati del Survey of Health, Ageing, and Retirement in Europe, una banca dati multidisciplinare su salute, status socio-economico e relazioni sociali e familiari degli ultracinquantenni di molti paesi europei. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sui dati relativi a 31.000 uomini e donne sopra i 50 anni di 13 paesi europei che avevano risposto a questionari studiati per verificare le funzioni cognitive tra cui la memoria, capacità matematiche e fluidità verbale.
Nelle regioni in cui si era assistito a un miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità educative per le donne, queste hanno mostrato capacità mnemoniche superiori agli uomini, mentre il vantaggio degli uomini nelle abilità matematiche è diminuito; nell’ambito della fluidità verbale si sono invece osservate capacità equivalenti. In altri termini, le donne si avvantaggiano dei miglioramenti sociali più degli uomini.
Dal punto di vista scientifico, scrivono gli autori, “i nostri risultati dimostrano che c’è uno specifico modello di genere delle prestazioni cognitive e che, in società con una maggiore equità di genere, dovremmo aspettarci che le donne abbiano una relativa prevalenza in alcune funzioni cognitive e gli uomini in altre”.
Ma la ricerca ha anche importanti implicazioni politiche, dato che mostra che, per quanto entrambi i sessi abbiano prestazioni cognitive peggiori nelle regioni con un prodotto interno lordo più basso, maggiore mortalità, famiglie più grandi e livelli di istruzione più bassi, le donne risentono in misura maggiore di questi svantaggi sociali. La questione quindi non riguarda solo l’ambito scientifico, ma anche quello di un’effettiva parità dei diritti.
fonte Le scienze