Roma, 29 maggio – Il Chelsea vince l’Europa League 2018-19 e finalmente Maurizio Sarri mette un trofeo in bacheca. Se lo merita. Lui che a Londra è stato subito contestato dai vertici alti e un po’ snob della società di Stamford Bridge e anche dalla stampa e da una parte dei tifosi. La rivincita è servita su un piatto d’argento e ha la forma di questa Coppa che conta sempre per gli altri e mai per noi. Chissà perché. Una coppa che probabilmente sarà anche il suo regalo d’addio al Chelsea, visto che le voci che lo vogliono vicino alla Juve aumentano di giorno in giorno e che, nonostante la vittoria, il proletario stile in tuta di Sarri continua a non piacere alla società di Londra. Il 4-1 rifilato all’Arsenal nel derby londinese della finale giocata a Baku è arrivato tutto nel secondo tempo, dopo che il primo era stato soporifero. Al 3’ ha aperto le marcature Giraud (gran colpo di testa il suo), poi ha raddoppiato Pedro, quindi Hazard ha segnato il 3-1 su rigore, Iwabi ha accorciato le distanze e dopo appena cinque minuti ancora Hazard ha fissato il punteggio. Lui che dovrebbe passare al Real Madrid e che era al passo d’addio con i “blues”. In Italia il termine “sarrismo” è entrato nell’enciclopedia. In Inghilterra lo hanno tradotto con “sarri-ball”. Stasera, in campo, si è capito perché. Il suo Chelsea ha giocato molto meglio dell’Arsenal, che in più di una occasione ha rischiato di prendere altri gol ed è stato salvato solo dalle parate del grande ex Cech.
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