La Lazio maledice la sfortuna: Milan – Lazio 3-1
I biancocelesti giocano una buona partita, costruiscono più del Milan e sprecano tantissimo, subendo tre gol su grosse distrazioni della difesa e facendosi sconfiggere nell’esordio stagionale.
Milano, 31 agosto – Nonostante una buona partita ed il bel gioco mostrato, la Lazio si arrende al Milan di Filippo Inzaghi, facendosi sconfiggere per 3-1 nel suo esordio in questa Serie A Tim 2014/15. La squadra di Pioli parte meglio, ma subisce già al 6′ il gol di Honda, servito davanti a Berisha da El Sharaawy, che salta con una facilità imbarazzante de Vrij. I biancocelesti provano a rimettere la gara sui binari giusti, ma nel primo tempo l’equilibrio non si schioda e si va al riposo con i rossoneri avanti.
Nella ripresa, la Lazio parte forte ma subisce ancora nel suo momento migliore: il Milan trova il 2-0 con un cross di Abate ribattuto in rete da Muntari, ed il 3-0 con un rigore di Menez, su atterramento dello stesso Menez da parte di un de Vrij in enorme difficoltà. Il tre a zero è però un risultato troppo ingiusto per durare, così il cuore dei biancocelesti permette di riaprire la partita: l’autogol di Alex, propiziato dal cross di Candreva e dal pressing di Djordjevic, da un briciolo di speranza agli uomini di Pioli. Ci sarebbero ancora venti minuti per riaprire la partita e la Lazio ci prova fino alla fine, trovando anche il calcio di rigore in pieno recupero che regalerebbe dei minuti di fuoco nel recupero: Diego Lopez, però, si oppone a Candreva e manda a casa i biancocelesti con zero punti.
LE PAGELLE DELLA LAZIO
BERISHA 6 – Subisce tre gol e su nessuno di questi ha particolari responsabilità. Sicuro negli interventi tra i pali, se la cava anche con i piedi. Chissà se il rigore nel finale l’avesse tirato lui …
BASTA 5,5 – Spinta e corsa non mancano di certo, ma pesa sul giudizio il fatto che, in occasione del primo gol, il contropiede milanista nasca da un suo errore. Per il resto, buona la sua intesa sulla fascia destra con Candreva.
DE VRIJ 4 – Triste dover parlare così male dell’esordio del giocatore più importante della campagna acquisti biancoceleste, ma oggi de Vrij ha sbagliato praticamente tutto quello che poteva sbagliare. Si fa saltare da El Shaaraway in occasione del primo gol, regalando la superiorità numerica che consente ad Honda di realizzare davanti a Berisha; è nella terra di nessuno in occasione del 2-0 milanista ed è il responsabile del rigore (dubbio) del 3-0. C’è tutto il tempo per avere prestazioni migliori, ma per il momento le difficoltà ( soprattutto su avversari veloci) del difensore olandese non possono che essere sotto gli occhi di tutti.
CANA 6 – Ruvido, cattivo e non certo un fulmine di guerra; va bene tutto, ma il tanto criticato Cana il suo lo fa, regalando un figurone vicino al disastroso de Vrij. E’ uno dei pochi a non naufragare in una difesa biancoceleste perforata per ben tre volte. Gentiletti sarà un buon acquisto, ma Cana può ancora dire la sua.
RADU 6 – Costante la sua spinta e la sua presenza sulla sinistra. Riesce a reggere l’impatto dei folletti milanisti aiutandosi con il fisico e giocando abbastanza duro; viene anche ammonito, ma nel complesso è il migliore della difesa biancoceleste.
PAROLO 5,5 – Non ancora del tutto inserito nello scacchiere del centrocampo biancoceleste e non riesce a rendersi pericoloso quanto Pioli gli richiede attraverso i suoi proverbiali inserimenti. Nel momento di maggior pressing laziale avrebbe anche l’occasione dei riaprire la partita, ma sparacchia fuori il pallone da pochi passi.
BIGLIA 5,5 – Sicuramente si fa preferire a Ledesma per dinamicità e per intensità, ma i compiti da regista richiesti non sono stati assolutamente all’altezza del dirimpettaio in panchina. Sembra un giocatore molto meno convincente della sua bella copia vista al Mondiale con l’Argentina.
LULIC 5,5 – Tanta corsa e tanta densità, ma anche tantissimo disordine.Molto meno preciso, come interno di centrocampo, rispetto alla scorsa stagione, quando Reja gli aveva ritagliato addosso questo ruolo. Esce nel finale per far posto a Mauri.
CANDREVA 6,5 – Cuore e anima della squadra di Pioli. Sulla destra è una spina nel fianco costante per il Milan, riuscendo col tempo a prendere anche le misure sulla marcatura costante di Bonera. Nel finale si procura con un gran numero il calcio di rigore che potrebbe riaprire la partita, ma lo fallisce decretando di fatto la sconfitta biancoceleste.
KEITA 5,5 – Tanto movimento ed una tecnica assolutamente invidiabile, ma stringi stringi c’è davvero poca carne al fuoco. Il tridente biancoceleste si accende proprio quando, al posto di Keita, entra Felipe Anderson, che si dimostra nettamente più concreto.
KLOSE 5 – I suoi movimenti e le sue giocate sono troppo leziosi per il ruolo che deve ricoprire in questa Lazio : come per Keita, la squadra di Pioli inizia a fare sul serio quando entra Djordjevic al suo posto, che si dimostra decisamente meno tecnico ma molto più pericoloso.
Dalla panchina
FELIPE ANDERSON 6,5 – Come le indicazioni dell’ottimo precampionato suggerivano, entra al posto di Keita ed accende la manovra della Lazio. Troppo poco il tempo a sua disposizione e troppo grande il divario di punteggio per tentare di raddrizzare la partita, ma la prestazione del brasiliano promette veramente bene per il proseguo del campionato.
DJORDJEVIC 6,5 – Prende il posto di Klose ,protagonista di una prestazione molle, e mostra subito le sue caratteristiche: punta la porta senza pensarci due volte e mette lo zampino, con decisione, nell’autorete di un Alex fino a quel momento impeccabile. Saprà dire la sua nel corso del campionato, e probabilmente rappresenta , in questo momento, la migliore scelta per il ruolo di punta in questa Lazio.
MAURI 6 – Entra al posto di Lulic negli ultimissimi minuti ed innalza il tasso tecnico della mediana laziale. Si inserisce con molta più continuità e regala un paio di belle giocate, come il cross in rovesciata su cui Candreva trova quasi il 3-2. Peccato per quel gol sbagliato dall’altezza del dischetto: un centrocampista come lui, che ha fatto dell’inserimento in area la sua caratteristica principale, non può permettersi errori di questo tipo.