Dopo la “minaccia” di sciopero delle FF.OO., per Alfano la soluzione è possibile
E se già c’era, allora, perchè non adottarla subito?!?
Roma, 5 settembre – Oggi, al Viminale, il Ministro dell’Interno Alfano, dopo aver sentito il Ministro della Difesa Pinotti, ha incontrato il Capo della Polizia ed i Comandanti Generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Oggetto: la manifestazione e le dichiarazioni dei sindacati di Polizia dopo l’ennesimo blocco del rinnovo contrattuale.
“Sono legittime le richieste dei sindacati di Polizia” sullo sblocco dei tetti salariali, “ma i toni e modi usati ieri sono stati eccessivi. Sono convinto comunque che ci sono le condizioni per affrontare con serenità il problema e risolverlo” ha detto Angelino Alfano. “I protagonisti della sicurezza sono gli uomini e le donne in divisa. A loro dico che la sicurezza è una priorità assoluta di questo governo e di questo ministero, specie in un momento delicatissimo sul fronte interno ed internazionale. Stiamo lavorando non per il rinnovo del contratto, che non è stato richiesto, ma per eliminare i blocchi salariali e speriamo che questo sforzo non venga complicato dai toni eccessivi del comunicato di ieri. Sono convinto che ci siano le condizioni per affrontare con serenità, da tutte le parti in causa, il problema e risolverlo” concludendo che “Incontreremo i rappresentanti sindacali delle forze di polizia” che protestano contro il mancato sblocco salariale.
Da parte loro, i Sindacati di polizia autonomi Sap, Sappe, Sapaf e Conapo riuniti nella Consulta Sicurezza, organizzazione di rappresentanza dei comparti della Polizia di Stato, della Penitenziaria, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco, hanno dichiarato “Aspettiamo di essere convocati dal premier Renzi. Certamente il malessere degli operatori delle forze di polizia e dei vigili del fuoco è grandissimo, come stiamo denunciando da mesi. Se fossimo stati ascoltati per tempo, non saremmo arrivati a questo punto. Adesso servono risposte, serve una vera riforma della sicurezza, serve lo sblocco delle retribuzioni. Non servono altre chiacchiere o promesse perché poi nemmeno noi sindacati saremmo in grado di tenere la base. Questo al premier Renzi deve essere chiaro”. “Siamo mobilitati da agosto – dicono i segretari generali Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi – e il nostro presidio a Montecitorio va avanti. La settimana prossima il nostro camper che sta girando l’Italia nell’ambito dell’operazione #piazzapermanente, sarà a Roma, il 10 e 11 settembre, per chiedere una vera riforma della sicurezza. Invitiamo il premier a venire in piazza, a farsi vedere e a dialogare con noi. Prima che sia troppo tardi, prima che il personale esausto e demotivato ci chieda di attuare azioni eclatanti”.
L’ex Ministro dell’Interno Maroni, rivolgendosi ad Alfano, ha chiesto “Alfano garantisca le forze dell’ordine. Uno sciopero delle forze dell’ordine contro la proroga del blocco degli stipendi sarebbe un fatto gravissimo, sarebbe la prima volta e spero che Renzi e Alfano non si intestino questo record negativo”.
Da Newport, dove partecipa al vertice Nato, la risposta di Renzi: “Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti“. “È ingiusto in un momento di crisi fare sciopero per un mancato aumento quando ci sono milioni di disoccupati”. Il governo, spiegano, è disposto volentieri ad aprire un tavolo di discussione con le forze di sicurezza, che sono fondamentali per la vita del Paese. “Ma siamo l’unico Paese – osservano nel palazzo del Governo – che ha cinque forze di polizia. Se vogliono discutere siamo pronti a farlo su tutto. Non tocchiamo lo stipendio né il posto di lavoro di nessuno, ma è ingiusto scioperare in un momento di crisi per un mancato aumento”.
Pronta la risposta dei Sindacati: “Bene la dichiarata disponibilità del presidente Renzi ad incontrare i rappresentanti delle donne e degli uomini del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico, meno bene la non chiarezza circa le rivendicazioni dello stesso personale”. Intanto, a Bologna i sindacati di polizia annunciano lo stop degli straordinari per l’ordine pubblico mentre Sap, Sappe, Sapaf e Conapo mettono in campo un “presidio permanente” di protesta a Roma in piazza Montecitorio.
A seguito di queste azioni, arriva un’apertura dal ministro Madia. Sul comparto delle Forze di Polizia, fa sapere, “ci sarà un surplus di attenzione: un’attenzione massima perchè è un comparto sensibile. Non dico mai cose di cui non ho certezza”, rispondendo che “riconosciamo a questo comparto una specificità, perché fa un lavoro molto significativo”.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dimostrando grande filosofia sulle spalle degli operatori di Polizia, spiega di capire “la sofferenza e la reazione, ma chiedo anche che si comprenda come questo Paese debba fare uno sforzo per uscire da questa situazione economica di crisi”.
Espressione che ha dell’incredibile perchè ancora una volta i sacrifici vengono chiesti alle Forze dell’Ordine, cioè a colore che stanno sulla strada a rischiare la vita e non tocca minimamente i politici o i loro “consulenti”!
Ma quello che viene ritenuto ancora più offensivo, è quando Alfano dice: “Sono convinto che ci siano le condizioni per affrontare con serenità, da tutte le parti in causa, il problema e risolverlo”. Allora, se queste condizioni ci sono ed il problema si può risolvere, PERCHÈ la soluzione viene prospettata solo dopo che i sindacati hanno dovuto minacciare lo sciopero per ottenere il loro sacrosanto diritto che viene invece calpestato dai politici?
Misteri della politica italiana!