Calcio

Calcio. Ronaldo o Rolando?

Le due facce opposte del campionato.

Roma, 11 novembre 2019 – Quando il punteggio di Juventus-Milan era ancora fermo sullo 0-0, Maurizio Sarri ha osato fare quello che pochi altri suoi colleghi allenatori avrebbero osato: sostituire il “dio” Ronaldo con il più terreno Dybala.
E il mito se l’è presa al punto che, dopo aver velocemente salutato il compagno che stava entrando in campo al posto suo, è corso negli spogliatoi senza fermarsi in panchina, come protocollo ed educazione richiedono. Lui, sempre messo al di sopra di tutto, in campo stava camminando e Sarri, da bravo allenatore quale è, lo ha tolto come avrebbe fatto con ogni altro suo compagno che, in quel momento, stava dando l’impressione di non poter essere decisivo. Poi Dybala ha segnato il gol della vittoria (alla Ronaldo) e l’acqua è andata ancora di più al mulino di Sarri, fiero sostenitore del collettivo (si vince e si perde sempre tutti insieme) e degno interprete della categoria degli allenatori italiani, che sono i migliori del mondo.
La stessa della quale fa parte un mister fino a quest’anno molto sottovalutato, Rolando Maran, che sta conducendo il Cagliari dove nessun tifoso sardo avrebbe mai osato pensare. Sperare sì, ma non pensare. Una squadra, quella rossoblu, che del collettivo fa la sua arma migliore, alla faccia di tutti i Ronaldo del mondo, che pensano sempre di poter fare tutto da soli. L’unione fa sempre la forza e se il campione mette la sua classe al servizio della squadra diventa ancora più campione. Proprio come faceva un tale Maradona, del quale gli ex compagni, ancora oggi, non fanno altro che parlare bene.
Ronaldo o Rolando, dunque? Per noi sempre Rolando, che nel Cagliari di oggi ha finalmente trovato quella grande squadra che avrebbe meritato di avere anche in passato. Una squadra che sta diventando grande anche e soprattutto per merito suo, che non si è abbattuto alle prime difficoltà, come gli infortuni di due big quali il portiere Cragno e il centravanti Pavoletti, ma che si è rimboccato le maniche per superarle e cominciare a sfidare tutti con la sua squadra di bucanieri, della quale è un eccellente capitano.

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