Spettacolo

Spettacolo. 1917, per non dimenticare

Il film di Sam Mendes, Verdun, la linea Maginot e la follia delle guerre.

La follia della prima guerra mondiale e, in generale, di tutte le guerre è ben raccontata da Sam Mendes nel film “1917”, che colpisce in particolar modo chi, come noi, è stato nei luoghi in cui quel conflitto è stato combattuto e in quelle trincee che il film ben descrive. In queste i giovani costretti a combattere e a vivere come i topi e insieme a loro, sono morti di stenti, freddo, fango, reumatismi e polmoniti. Oltre che di pallottole e bombe, ovviamente. Verdun è ancora oggi un territorio di paesi fantasma, cancellati da quella guerra di cento anni fa e di cimiteri pieni di croci e tombe di ragazzi. Quelle trincee possono ancora oggi essere visitate per capire quanto la pellicola di Sam Mendes sia realistica nelle sue ricostruzioni, anche se narra una storia di fantasia. Che però potrebbe davvero essere accaduta. E se per caso vi capiterà di andare a vedere la linea Maginot, che venne costruita dopo la prima guerra mondiale allo scopo di proteggere il confine della Francia da un eventuale nuovo assalto della Germania faticherete a capire come facevano, i soldati francesi, a vivere là sotto. Perché la Maginot era scavata molti metri sottoterra e nei suoi singoli comparti vivevano fino a 870 uomini, chiusi sottoterra per tre mesi, fino al cambio della guardia. Noi l’abbiamo vista all’accesso di Simserof, siamo scesi nell’umidità del sottosuolo con una scala di metallo che sembrava interminabile, abbiamo visto i lunghi cunicoli che la compongono, i dormitori, l’infermeria, la panetteria, la macelleria, le officine che producevano l’energia elettrica necessaria per illuminarla e per rendere l’acqua potabile con un rumore assordante e insopportabile. Che abbiamo ascoltato per pochi secondi. Figuratevi a sentirlo tutto il giorno. Una città sotterranea alla quale non mancava nulla e nella quale i militari francesi speravano di andare perché lì sotto faceva più caldo che in superficie quando era inverno e più fresco d’estate e perché lì si mangiava meglio che a casa. E pensare che, poi, non è servita a niente. Perché quando Hitler, nella seconda guerra mondiale, ha voluto invadere la Francia è passato dal Belgio e sul confine tra quest’ultimo e la Francia la Maginot non c’era. Così i soldati francesi che erano là sotto sono stati presi tra due fuochi dai tedeschi, che ora avevano davanti e dietro. A Simserof hanno resistito a lungo, per molti mesi e quando si sono arresi, ma solo perché ormai davvero non ne potevano più, sono stati mandati a morire nei campi ci concentramento per il semplice fatto che erano stati troppo eroici. Storie che non dobbiamo mai dimenticare per non riviverle e che il film di Sam Mendes e tutte le visite che potete fare in quei luoghi martoriati dalle due guerre mondiali ci aiutano a ricordare. Perchè dopo millenni di conflitti, che quelle trincee stanno lì a simboleggiare, sono solo settantacinque anni che l’Europa vive in pace. Per nostra fortuna siamo nati proprio in questo periodo.

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