F1 GP Giappone – Gravissimo incidente a Jules Bianchi, operato al cervello. Massa: “Gp Suzuka non si doveva correre”
Il pilota francese si è schiantato contro un trattore impegnato nei soccorsi a bordo pista. E’ choc per tifosi e piloti. Vince Hamilton, Alonso si ritira
Suzuka, 5 ottobre – (ansa) L’operazione alla testa è terminata, ma restano gravissime le condizioni di Jules Bianchi, il pilota francese di Formula 1 rimasto coinvolto con la sua Marussia in un incidente quando mancavano pochi giri al termine del Gp del Giappone sulla pista di Suzuka tempestata da un violento nubifragio. Bianchi ha un ematoma al cervello ed è giunto in ospedale privo di sensi. L’esatta dinamica dell’incidente è ancora tutta la chiarire: da una prima ricostruzione, il francese avrebbe sbattuto violentemente contro un mezzo di soccorso. Dopo la tragedia, è già bufera sulla gestione delle fasi di gara e le eventuali responsabilità.
Philippe Bianchi, il padre di Jules, aveva detto durante l’operazione del figlio, che le condizioni del pilota ”restano critiche” e che lo stavano operando “per ridurre un ematoma al cervello”.
Il pilota Jules Bianchi ”è gravemente ferito alla testa”, ha reso noto la Fia, confermando le parole del padre del giovane francese, che è stato ricoverato nell’ospedale universitario di Mie, ad una trentina di chilometri dal circuito di Suzuka.
Ma l’ex ferrarista, il pilota brasiliano Felipe Massa, punta il dito contro la gestione delle fasi di gara. ”E’ iniziata troppo prima – spiega – perché già all’inizio non si riusciva a guidare e a vedere niente ed è finita troppo tardi. Quando c’era la safety car, erano cinque giri che gridavo alla radio che doveva fermarsi la gara, che non si vedeva niente. Ma ci hanno messo troppo tempo e c’è stato un incidente”.
”Le condizioni erano molto insidiose – aggiunge il pilota della Sauber Esteban Gutierrez ai microfoni di sky – a un certo punto della gara quella curva era molto scivolosa. Le condizioni erano peggiorate troppo con la pioggia, poi l’incidente. Credo che sia stata la giusta decisione fermarsi a questo punto”.
Il dramma al Gp di Suzuka, in Giappone, si è consumato a sei giri dalla fine. Dopo l’incidente il pilota francese è stato portato in ospedale ma in ambulanza e non con l’elicottero a causa della pioggia e dell’arrivo della notte. Bianchi, 25 anni e cresciuto nel vivaio Ferrari, ha origini italiane: suo nonno viveva a Milano, poi si trasferì prima in Belgio e poi in Francia.
LA RICOSTRUZIONE:
Una dinamica, quella del terribile incidente capitato a Jules Bianchi alla fine del Gp del Giappone, che ha dell’incredibile e con è ancora stata del tutto chiarita da immagini tv, ma solo spiegata da alcune foto, testimonianze dirette e un comunicato ufficiale della Federazione automobilistica internazionale.
Il drammatico epilogo della gara a Suzuka vinta da Hamilton va in scena al 46° giro quando la Marussia dello sfortunato pilota francese cresciuto nel vivaio della Ferrari perde il controllo della sua vettura, esce oltre la via di fuga della pista e va a impattare contro la parte posteriore del trattore che era intervenuto a rimuovere la Sauber di Sutil uscita poco prima (al giro 42) nello stesso punto, alla curva 7 del circuito nipponico.
La monoposto di Bianchi si è incastrata sotto il mezzo di soccorso inviato per il recupero della macchina da spostare in sicurezza dietro al guardrail. Appena i commissari hanno riportato la notizia del ferimento del pilota – si legge nel comunicato ufficiale della Fia sulle condizioni di Bianchi – ”un team medico è stato inviato sul posto e contemporaneamente schierata la safety-car. Dietro di loro un team per estrarre il pilota e un’ambulanza. Il pilota è stato estratto, portato al centro medico e poi in ambulanza al Mie General Hospital di Suzuka” dove è stato operato per un grave trauma cranico. Non appena si è capita la gravità dell’incidente è stata estratta la bandiera rossa mettendo fine ad una gara da incubo cominciata male, con un doppio via in regime di safety-car e finita molto peggio con lo sfortunato incidente a Bianchi che non mancherà di destare polemiche nel Circus per come è stata gestita la corsa svoltasi sotto una pioggia incessante e con la minaccia, ampiamente prevista, dell’arrivo del tifone Phanfone.