CON FINI E PONTONE, FINALMENTE, RISPETTATO IL SEGRETO ISTRUTTORIO
null Sulla vicenda della casa di Montecarlo, lasciata in eredità ad Alleanza Nazionale e venduta per un prezzo tre volte inferiore a quello di mercato ad una società off shore con sede nelle Antille, quindi rivenduta ed affittata ad un cittadino italiano che, per puro caso, è il cognato del Presidente di Alleanza Nazionale ora Futuro e Libertà, e terza carica dello Stato Gianfranco Fini, la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto al Gip larchiviazione.
Tale richiesta scaturisce dalle denunce contro ignoti, sporte da Roberto Buonasorte e Marco di Andrea, ex AN, per il reato di truffa aggravata.
La Procura di Roma, ha iscritto nel registro degli indagati Gianfranco Fini quale Presidente di AN e l’ex tesoriere di An Francesco Pontone, rispettando il segreto dUfficio e con limportanza della celerità delle indagini, seppure dovendo interessare due Stati esteri, in 3 mesi è riuscita a concludere i suoi accertamenti e chiedere al Gip di Roma larchiviazione per “insussistenza di azioni fraudolente”.
Certo, la casa di Montecarlo è stata venduta ad un prezzo circa 3 volte inferiore di quello di mercato (nella periferia romana, con quella cifra non si può acquistare un appartamento tranne si parli di garage con bagno), ma questo è un fatto civilistico e non penale, non ravvisando così eventuali raggiri nei confronti degli iscritti di Alleanza Nazionale avendo incassato per il disciolto Partito, un prezzo di gran lunga inferiore per una casa a Montecarlo da alienare.
Ma la cosa più importante, riteniamo, che finalmente è stato applicato il segreto istruttorio e non come si verifica, in altre circostanze, che gli interessati vengono informati delle indagini a loro carico, dalla stampa.