Racconti di sport

Racconti di sport. Pelé e i suoi fratelli

Il Brasile dei cinque numeri 10 che nel 1970 fece definitivamente sua la Coppa Rimet

Roma, 7 giugno 2020 – Il bel ricordo che il collega Amedeo Santicchia ha fatto sul cinquantennale della parata del secolo di Banks su Pelè mi ha stimolato una curiosità che vi rigiro: il Brasile che nel 1970 ha alzato al cielo la Coppa Rimet facendola sua definitivamente è stato il Brasile più forte di sempre oppure no? Secondo me si, perché era una squadra talmente piena di classe e talento al punto che il Ct Zagalo poteva anche schierarla con cinque numeri 10 contemporaneamente. Tanto in campo quattro di loro, per esigenze tattiche, si sarebbero adattati a giocare in ruoli differenti pur di lasciare i compiti tipici di chi veste la 10 a Pelé. Il più forte di tutti. Colui che in quel 1970 in Brasile era già considerato il Dio del calcio. O più semplicemente “O’ Rey” (il re). Ecco dunque che accanto a lui Jairzinho faceva l’ala destra, Rivelino la finta ala sinistra, Tostao il centravanti mascherato (tanto era bravo nelle sponde e nell’aprire gli spazi agli inserimenti dei compagni da dietro) e Gerson il regista. Di fronte a tanta potenza da gol i più umili Brito e Clodoaldo correvano e coprivano per tutti, mentre i terzini Carlos Alberto (a destra) ed Everaldo (a sinistra) spingevano sulle fasce partendo da dietro. Piazza stava davanti al portiere Felix a guardia della difesa. E parlando di Felix ci piace far notare la bellezza particolare della sua maglia da portiere, che potete vedere nella foto. Ne uscì fuori una formazione molto offensiva, ma che era talmente forte dal punto di vista tecnico al punto di infischiarsene degli eventuali sbandamenti tattici e dell’equilibrio ai quali poteva andare incontro. Perché tanto avrebbe comunque segnato un gol in più degli avversari.

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