Nella Capitale, inferto lo scacco ai “signori della droga”
La Guardia di Finanza di Roma ha smantellato una raffineria clandestina di cocaina, intercettata una trafficante portoghese con 17 kg. di cocaina nel bagaglio e preso il complice italiano destinatario della merce, sequestrato beni per 4 milioni di euro. Quasi 3 tonnellate di droga sequestrate nel 2014 e 470 le persone arrestate.
Roma, 24 ottobre – Continua inarrestabile la lotta da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale Roma ai trafficanti di stupefacenti.
Sviluppando gli elementi investigativi appresi in sede aeroportuale, i militari del Gruppo Fiumicino, hanno individuato, in zona Marco Simone nella periferia est della Capitale, all’interno di un opificio adibito alla lavorazione di metalli, una raffineria clandestina di sostanze stupefacenti. Nel locale venivano travati quattro uomini ed una donna, tutti stranieri. L’immediata perquisizione seguita degli uomini delle Fiamme Gialle del locale e dei presenti, ha permesso di rinvenire Kg. 3,270 di cocaina, gr. 510 di sostanza da taglio (mannite) e l’attrezzatura necessaria per la trasformazione, taglio e confezionamento dello stupefacente , per il successivo spaccio (bilance di precisione, pressa, fornelletti, solventi e diluenti). I quattro trafficanti – due venezuelani, un dominicano naturalizzato olandese, il “chimico” del gruppo, ed una ecuadoriana – sono stati tratti in arresto ed associati alle carceri di Rebibbia femminile e Regina Coeli.
Quasi contestualmente, all’interno dell’aerostazione, i Finanzieri hanno intercettato una cittadina portoghese proveniente da San Paolo (Brasile). Nel doppiofondo del bagaglio, sono stati rinvenuti 17 chili di cocaina occultati, oltre che in polvere, anche in forma liquida, imbevendo tre giubbotti e cinque borse, da cui la sostanza sarebbe, poi, stata recuperata con un laborioso processo chimico.
Una volta individuato il destinatario, un italiano, i Finanzieri hanno immediatamente fatto irruzione nel suo appartamento, sito nella periferia di Roma. Nell’abitazione, sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola con matricola abrasa, munizioni, cellulari e SIM card e due paralizzatori elettrici, i cosiddetti “taser” usati come dissuasori per difesa personale, arrestandolo e riuscendo ad impedirne la fuga. I due, sono stati arrestati ed associati nel carcere di Civitavecchia.
Di questi giorni, poi, l’azzeramento del patrimonio di una organizzazione criminale, che, con il traffico internazionale di cocaina, aveva accumulato un’ingente fortuna visibilmente sproporzionata con i risibili redditi dichiarati dai singoli associati. Dopo l’arresto dei sette componenti della banda ed il sequestro di oltre un quintale di “polvere bianca”, i Finanzieri del Gruppo di Fiumicino hanno, quindi, avviato le indagini bancarie e patrimoniali, passando al setaccio migliaia di transazioni finanziarie e svelando una fitta rete di operazioni e negozi preordinati a schermare l’effettiva titolarità dei beni, mobili ed immobili, tutti fittiziamente intestati a “teste di legno” compiacenti.I complessi approfondimenti patrimoniali hanno confermato come gli ingenti profitti dell’attività criminale fossero stati, sistematicamente ed efficacemente, investiti in depositi bancari e nell’acquisto, tra Roma e Bergamo, di 12 prestigiose unità immobiliari; 20 automezzi – tra cui Mercedes, BMW e Audi – e 2 aziende, operanti nel settore del trasporto su strada e dell’intermediazione immobiliare, per un valore complessivo superiore a 4 milioni di euro. Gli elementi così raccolti hanno consentito alla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma di ottenere dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale della Capitale l’ “aggressione” di tutti i beni risultati nella disponibilità dei malviventi.
Dall’inizio dell’anno, sono già quasi 3 le tonnellate di droga sequestrate dalle Fiamme Gialle romane, di cui oltre 210 chili di cocaina. Ben 470 sono le persone denunciate e 190 quelle arrestate