La “democrazia” dei centri sociali bolognesi. Distrutta la macchina di Salvini al campo rom
Per scampare al pericolo, l’autista costretto ad accelerare urtando i contestatori
Bologna, 9 novembre – Bologna in campagna elettorale per le elezioni regionali. Matteo Salvini si affianca al candidato della Lega Nord, Alan Fabbri, ed insieme al consigliere comunale Lucia Borgonzoni, decide di andare a visitare il campo rom di via Erbosa, quello stesso dove alcuni giorni fa la Borgonzoni era stata schiaffeggiata da una zingara.
Salvini aveva dato appuntamento alla stampa in un vicino parcheggio arrivando in auto senza alcuna protezione non avendo dato comunicazione alla sala operativa della Questura del suo arrivo.
Al suo arrivo, mentre stava parlando con alcune persone per valutare se era il caso di entrare nel campo rom in quanto alcuni leghisti erano stati già aggrediti in mattinata e poi con i giornalisti, gli sono piombati addosso gli irriducibili dei centri sociali urlando frasi offensive nei confronti dei rappresentanti della Lega.
Immediatamente, per evitare lo scontro, Salvini ed i suoi salivano in macchina ma venivano circondati da circa 20 giovani che, postisi davanti per impedirgli di partire, cominciavano a colpire da tutte le parti la macchina con calci, pugni e manganelli, salendo anche sul cofano e sul tetto. A questo punto, per evitare il linciaggio, l’autista partiva urtando due degli antagonisti che inseguivano l’autovettura del leader finendo di danneggiarla. Intanto, da un video su you tube, si sentono gli antagonisti urlare “avvisate il presidio uno” e poi “avvisate il presidio 1 e 2”.
A contorno, messo in fuga il “fascista” Salvini, gli antagonisti hanno sfogato la loro rabbia contro un cronista del “Resto del Carlino”, Enrico Barbetti, il quale, dopo essere già stato insultato in mattinata, al termine della manifestazione è stato pedinato e aggredito per due volte da una quindicina di antagonisti che, sempre democraticamente, gli hanno rotto il gomito sinistro, come è stato refertato dall’ospedale!
Mentre esprimiamo la massima solidarietà al valoroso collega Barbetti, con gli auguri di una completa guarigione (non pronta perchè forse gli antagonisti non lo sanno quando lo procurano ad altri, ma una frattura non guarisce in pochi giorni) prendiamo atto che è questa la democrazia dei centri sociali!
Danno del “fascista” agli altri quando per loro è impensabile poter fare un qualcosa che possa essere diversa dal loro pensiero e ne “discutono democraticamente” distruggendo tutto.
L’assurdo è, che per cercare voti e sistemarsi, alcuni politici li sostengono, proprio come avvenne nel lontano 1968 creando le basi per la nascita delle “brigate rosse”, “nap”, “nar”, “ordine nuovo”!
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