Serie A. I sorrisi di Genoa e Samp e le lacrime “napulitane”
Le genovesi tolgono al Napoli il ruolo di terzo incomodo del campionato.
Roma, 10 dicembre – Alzi la mano chi, ad inizio campionato, pensava che dopo 14 giornate le due squadre di Genova avrebbero preceduto in classifica il Napoli, scalzandolo così dal ruolo di terzo incomodo nel duello Juve-Roma.
E invece il Genoa terzo (mai così in alto dopo 14 giornate nel dopoguerra) e la Sampquarta hanno spedito gli azzurri di Benitez al quinto posto. Certo, le distanze sono minime (Genoa 26 punti e +7 rispetto all’anno scorso, Samp 25, Napoli 24 e -7 rispetto ad un anno fa), ma l’andamento di questa prima parte di campionato è chiaro: Gasperini e Mihajlovic hanno costruito realtà solide e belle con pochi soldi, mentre Benitez e la sua squadra si sono involuti rispetto allo scorso anno, nonostante avessero qualche soldino di più da spendere sul mercato. Segno che le idee, l’entusiasmo, le motivazioni che gli allenatori sanno dare al proprio gruppo e l’unità d’intenti di tutti i suoi componenti, contano più di ogni altra cosa.
Così domenica le genovesi si presenteranno col petto in fuori al cospetto delle prime della classe. Il Genoa riceverà la Roma a Marassi alle 15.00, la Samp andrà a Torino contro la Juve poco prima, alle 12.30.
Entrambe sognano di fare lo sgambetto alle due squadre più forti del campionato per vedere, poi, l’effetto che fa.
Il Napoli, reduce dai 9 punti persi in casa con le medio-piccole (sconfitta con il Chievo e pari rocamboleschi con Palermo, Cagliari ed Empoli), giocherà il posticipo serale a Milano contro il Milan e per una volta, in ottica terzo posto, dovrà tifare per le sue concorrenti più forti, la Juve e la Roma appunto, altrimenti le genovesi rischiano di scappargli via.
E nella città della Lanterna, alla quale le due squadre stanno regalando qualche sorriso dopo i disastri delle alluvioni degli ultimi anni, i tifosi più ottimisti già sognano di rivivere quella favolosa annata 1990-91 al termine della quale la Samp vinse lo scudetto e il Genoa di Bagnoli arrivò quarto, soffiando il posto in Europa proprio alla Juve, battuta a Marassi a fine campionato.