Ciclismo

Giro d’Italia, 104° edizione: Bernal sugli scudi.

Trionfo del colombiano, sette anni dopo il connazionale Quintana.

Roma, 31 maggio 2021.

Dunque il colombiano Egan Bernal, ciclisticamente cresciuto nel nostro Paese nell’Androni di Gianni Savio, è il vincitore del 104°Giro d’Italia.

E’ stata una corsa appassionante con l’ultima settimana che ha regalato ulteriori incertezze per la vittoria finale, dissipate da Bernal nella penultima tappa dell’Alpe Motta.

Il colombiano ha dominato la gara con l’aiuto dello squadrone Ineos e tuttavia nella parte finale un leggero scadimento di forma ha permesso il riavvicinamento degli avversari.

Bernal ha tenuto la “rosa” per tredici giorni, sin dalla tappa di Campo Felice, arrivando a conquistare persino la maglia bianca come miglior giovane.

Due anni fa il Tour, oggi il Giro e statura internazionale consolidata per il colombiano nato nello stesso giorno di Pantani e cresciuto nel suo mito.

Detto della maglia rosa e della bianca, la maglia ciclamino del miglior sprinter l’ha vinta Peter Sagan mentre l’azzurra di miglior scalatore è andata al francese Bouchard.

Nel toto-pronostici della vigilia, a parte Bernal, conferme per Yates, terzo nella generale, Bardet, Vlasov, con menzione particolare per Martinez e Bilbao gregari di lusso.

Era molto atteso Evenepoel, la grande speranza belga, ritirato, ma probabilmente ha pagato la lunga inattività dopo lo spaventoso incidente nel Lombardia dello scorso agosto.

Degli italiani una menzione speciale per Damiano Caruso, secondo in classifica a 1’29” dal vincitore, autore di una splendida vittoria nella tappa dell’Alpe Motta.

Caruso, siciliano 33 anni, è diventato capitano della Baharain dopo il ritiro di Landa e ha condotto un Giro fantastico dimostrando notevoli doti nel nuovo ruolo.

Ottimo il Giro di Lorenzo Fortunato, autore dell’impresa sullo Zoncolan, di Moscon, come spalla di Bernal, di Bettiol, vincitore a Stradella.

Discorso a parte per Vincenzo Nibali che ha affrontato la corsa con la menomazione al polso destro e una condizione approssimativa.

Sembrava in un primo tempo destinato ad aiutare Ciccone, ritiratosi per una caduta nell’ultima settimana, ma forse il tempo sta mostrando il conto finale.

Vedremo se tra le Olimpiadi e il Mondiale assisteremo all’ultimo azzanno dello squalo siciliano.

Adesso fari puntati sul Tour, Olimpiadi, Mondiali, insomma un ritorno alla normalità che l’entusiasmo della gente al Giro ha certificato dopo l’anormalità dello scorso anno.

 

 

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