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Una gita a … Greccio e il suo Presepe vivente

Si avvicina Natale e allora tutti a Greccio per riscoprire le atmosfere del primo Presepe della storia, inventato da S.Francesco.

greccio

Greccio, 15 dicembre – Isolato lassù, tra i colli intorno a Rieti, d’inverno Greccio assume un aspetto assolutamente particolare.

Se c’è la neve, poi, sembra proprio di stare in un…presepe.

Anche per questo, forse, non è un caso se S.Francesco pensò di allestire proprio qui la prima riproduzione vivente della Natività.

Correva l’anno 1223 e lo scopo che il Santo si riprometteva di raggiungere era quello di far capire l’evento misterioso della nascita di Gesù ad un popolo rozzo e lontano dagli insegnamenti cristiani come era quello che in quel tempo abitava queste terre. Tutti parteciparono alla realizzazione scenica voluta dal Santo: da Messer Giovanni Velita, Signore di Greccio e suo amico devoto, all’intera popolazione, richiamata dalle grida degli araldi inviati nella valle ad annunciare l’evento. Nei secoli successivi, però, la tradizione del Presepe vivente si perse, fino a quando, nel 1972, venne ripresa dalla locale Pro-Loco, che per ricrearlo il più fedelmente possibile vicino a quello originario trasse i dialoghi dei protagonisti dai testi di Tommaso da Celano (biografo di S. Francesco), S. Bonaventura e Mons. Terzi.

Al di là del suggestivo Presepe vivente, però, Greccio e il monastero francescano meritano di essere visitati per la loro intrinseca bellezza. Secondo la leggenda il paese venne fondato da una famiglia o da una colonia greca fuggita dalla patria e qui stabilitasi. Da loro il nome del borgo: Grecia, Grece, Grecce ed infine Greccio.

La sua caratteristica principale è quella di essere stato edificato in un luogo quasi impossibile, su speroni di roccia che le danno il tipico aspetto del castrum medievale, con case serrate tra loro e raccolte intorno ad una piazza con fontana centrale.

Nonostante questo, però, il borgo fu distrutto nel 1242 dalle truppe di Federico II e fu saccheggiato nel 1799 dai soldati di Napoleone.

Oggi Greccio conserva parte della pavimentazione del vecchio castello (XI sec. circa) e due delle sei torri delle antiche mura. Vicino a quella trasformata in Torre Campanaria sorge la Chiesa Parrocchiale di S.Michele Arcangelo, degna di visita come la Chiesa di S.Maria del Giglio e la Cappellina di S.Francesco.

Il santuario francescano (m.653 s.l.m), invece, sorge nel luogo in cui S.Francesco rievocò la Natività nella notte di Natale del 1223.

Si tratta di un complesso di fabbricati costruiti a più riprese su audaci pilastri e spuntoni di pietra che sporgono su un alto abisso. Il suo centro è costituito dalla Cappella del Presepio, edificata nel 1228 proprio nel luogo dove avvenne la Rievocazione della Natività. Sotto la moderna mensa dell’altare, si può ancora ammirare il masso usato quella Santa Notte per deporvi il simulacro di Gesù.

Alle spalle dell’altare è conservato un affresco di scuola Giottesca del XIV secolo.

Il nucleo primitivo del Santuario si compone del Refettorio, del Dormitorio Antico dei frati e della Celletta, che conserva ancora la roccia su cui dormiva S.Francesco.

Al piano superiore si trovano la duecentesca Chiesina di S.Bonaventura, la prima al mondo dedicata al Santo di Assisi; lo stupendo Dormitorio Ligneo di S.Bonaventura ed il Coro del XVII secolo. Fuori dal Santuario, addossata alle rupi della montagna, la Celletta di S.Francesco e la Grotta dove visse per 32 anni il Beato Giovanni da Parma. Per raggiungerle si scende da una stradina che parte dal fianco sinistro del Santuario e ci si immerge nel bosco che lo circonda, con i suoi odori e rumori tipici. Lontani dal traffico della città, circondati solo da alberi e natura, sembra di fare un passo indietro nel tempo di duemila anni e di rivivere tutte le suggestioni mistico-spirituali che portarono il Poverello di Assisi a scegliere Greccio come sede del suo Presepe.

Sul piazzale del santuario, poi, sorge la Chiesa Nuova; edificio forse poco intonato al resto del monastero che fu costruito nel 1959 e che oggi è sede di una Mostra permanente di Presepi di ogni tipo e origine.

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