Racconti di sport

ALI’.

Compleanno de , anche se virtuale...

 

Roma, 14 gennaio 2022.

 

Non è facile parlare di un Campione dello sport che è stato anche e soprattutto uno dei più grandi personaggi dello scorso secolo, senza cadere in facili retoriche.

Non è facile raccontare che lunedì 17 gennaio <compie> 80 anni Cassius Marcellus Clay-Muhammad Alì.

Si, compie, non avrebbe compiuto, perché Alì è perennemente presente non solo nel mondo sportivo ma anche nella vita di tutti i giorni, in barba alla sua dipartita del giugno 2016 a 74 anni.

I personaggi come Alì sono già leggenda durante la carriera sportiva ma poi superano di gran lunga i confini dello sport, perfino del tempo in generale.

Un mito per sempre che provoca i rivali, combatte la violenza, lotta contro la malattia e le ingiustizie sociali.

Dopo la carriera pugilistica Alì è un messaggero di pace nel segno di un Islam moderato una scelta che compie, dopo un incontro in una moschea di New York, nel febbraio 1964 a ridosso del primo incontro per il titolo mondiale dei massimi contro Sonny Liston.

<Noi diciamo Islam, che significa Pace e siamo le persone più dolci del mondo>, dice Alì, parole che non hanno niente a che vedere con l’intransigenza del terrorismo islamico.

La parola Pace Alì coerentemente la esprime qualche tempo dopo nel rifiuto ad arruolarsi per la guerra del Vietnam.

Una scelta che dal 1967 gli costa tre anni di squalifica e la perdita del titolo mondiale dei pesi massimi.

Sembra impossibile, ancora oggi, pensare come un <nero> come Alì abbia resistito alle pressioni dei media, andando contro il governo degli Stati Uniti.

<Nessun Vietcong mi ha mai chiamato negro e non butto le bombe ai Vietcong>.

Alì è il simbolo di una forza che nessuno riesce a distruggere e piano, piano anche l’opinione pubblica americana cambia, nei suoi confronti, fino ad arrivare al giugno del 1970.

La Corte Suprema degli Stati Uniti, con verdetto unanime, decide che l’arruolamento possa essere rifiutato per motivi religiosi.

Alì riprende la sua luminosa carriera dopo 3 anni, 7 mesi e 4 giorni, dopo aver rinunciato a borse milionarie, senza per questo aver perso un solo briciolo di popolarità.

Un simbolo, come dicevamo, un mito.

L’immagine di Alì è la più nota e riconoscibile di un qualsiasi altro protagonista della cronaca non solo sportiva.

Senza essere irriverenti più identificabile del Papa o dello stesso Presidente americano o di altro personaggio della vita mondana e politica.

A livello prettamente sportivo le tre sfide con Frazier, dal marzo 1971 all’ottobre 1975, sono senza alcun dubbio i momenti salienti del suo percorso pugilistico.

Senza dimenticare il capolavoro di Kinshasa, il 30 ottobre del 1974, quando detronizza l’imbattuto campione uscente George Foreman.

I centomila che gremiscono lo stadio <20 maggio>, nella capitale dell’allora Zaire, cantano: Alì boma ye, Alì uccidilo.

The rumble in the jungle, il terremoto nella giungla, è il capolavoro tattico di Alì che porta Foreman allo sfinimento fino al Ko dell’ottavo round.

Un Campione ha anche le sue debolezze e la debolezza di Alì è quella di accettare il triste declino sportivo concertando gli ultimi due incontri, contro Holmes e Berbick, senza alcuna possibilità di successo.

<Degno di lode> è il significato del nome Muhammad Alì, un nome di libertà.

Come non ricordare l’emozione che ci regala ad Atlanta nel 1996 quando viene chiamato ad accendere il fuoco sul tripode, col suo braccio tremolante e movenze rallentate dal Parkinson.

A Washington nel 2002 alla prima del film <Alì> dice a Will Smith, che lo ha magnificamente interpretato: <Bravo, però tu non sei bello come me>…

Le provocazioni di Alì, ritmate e pronunciate in rima, rappresentano un <Rap> antesignano.

Il Rap è un genere di musica ritmica, noto anche come hip hop, esploso negli Stati Uniti negli anni settanta; Alì lo inventa dieci anni prima…

<Ci sono due cose difficili da battere e vedere: i fantasmi e Muhammad Alì>.

<L’avversario più duro? La mia prima moglie>.

<A me non mancheranno i combattimenti ma ai combattimenti mancherò io>.

E poi la regina di tutte le sue battute: <Vola come una farfalla, pungi come un’ape>.

Buon compleanno Alì.     

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