Roma
Individuata e scardinata altra rete di fiancheggiatori della ” ‘ndrangheta” nella Capitale. Tre gli arresti
Erano affiliati al clan “Bellocco”.
Roma, 17 gennaio – La sera del 24 luglio 2012 i Carabinieri della Stazione di Roma Casalotti, dopo un inseguimento, riuscirono a catturare due di un gruppo di giovani che, alla loro vista, si erano dati alla fuga. I due, che avevano fornito documenti falsi, venivano poi identificati per BELLOCCO Umberto (cl. 1983) e BELLOCCO Francesco (cl. 1989), personaggi di spicco della ‘ndrangheta calabrese e colpiti da numerosi ordini di cattura dell’Autorità giudiziaria di Palmi e Reggio Calabria per gravi reati.
In considerazione dello spessore criminale dei due latitanti arrestati, rampolli di un clan la cui operatività nella piana di Gioia Tauro è stata accertata con numerose sentenze, le indagini furono immediatamente assunte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci che individuarono nell’immediatezza un appartamento sito a Casalotti in via Perlo, dove i due latitanti avevano predisposto la loro base logistica.
La perquisizione domiciliare effettuata consentiva di stabilire che i due ricercati si erano trasferiti a Roma da alcuni mesi operando in attività illecite sul territorio. Nel covo, dotato di impianto di videosorveglianza, vennero rinvenuti numerosi telefoni, computer portatili, Jammer, ricevitori radio, macchine conta banconote, bilancini elettronici di precisione, un blocco notes con cifre ed appunti in codice. Veniva trovata anche l’Epistola di Leone IV, utilizzata dagli affiliati della ‘ndrangheta nel rito di iniziazione svolto in occasione delle nuove immissioni nelle cosche. I latitanti disponevano inoltre di 3 auto e 2 moto nuovissime, intestate a dei prestanome. Il tutto venne posto sotto sequestro.
I lunghi e laboriosi accertamenti svolti dai militari dell’Arma del Nucleo Investigativo di Roma, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di M. A. (classe ’83), originario di Oppido Mamertina ma residente a Roma in zona Boccea e vicino al clan GALLICO di Palmi (RC), C. L. (classe ’83), originario di Palmi e G.A.R. (classe ’78) originario di Taurianova (RC), i quali avevano il compito di provvedere al supporto logistico necessario ai due latitanti per vivere in clandestinità. I tre personaggi, infatti, a vario titolo, avevano reperito e messo a disposizione dei cugini BELLOCCO l’appartamento di via Perlo, le autovetture e i motocicli, fittiziamente intestati, nonché i documenti di identità.
Sulla base degli elementi raccolti dagli investigatori, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia -, il GIP presso il Tribunale di Roma emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perchè ritenuti responsabili dei reati di “favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, con l’aggravante di cui all’art. 7 del d.l. 152/1991 convertito nella L 203/1991, per avere operato al fine di agevolare la cosca della ‘ndrangheta “BELLOCCO”, operante a Rosarno (RC) e comuni limitrofi”,provvedimenti eseguiti dai Carabinierinella nottata odierna a Roma e Palmi (RC), associandoli nella casa circondariale di Roma-Regina Coeli a disposizione dell’Autorità GIudiziaria.