Tennis

Masters 1000 di Montecarlo – Tre Azzurri avanzano

Djokovic e Fognini KO

Roma, 13 aprile 2022 – Anche i due Lorenzo azzurri, Musetti e Sonego, superano il turno del Masters 1000 di Montecarlo per fare compagnia a Jannik Sinner e Fabio Fognini (prima del match contro Tsitsipas) già promossi.

Attorno, nel Principato, intanto crollano inesorabilmente i miti della racchetta quali Novak Djokovic e Fabio Fognini logorati dai troppi impegni e dall’età e, nel caso del Numero Uno serbo, dalle vicende Vaccino Anticovid.

Piatto forte della prima tornata del tabellone principale dell’evento monegasco sono state sicuramente le portate di Djokovic e Fognini.

Djokovic fermo da 49 giorni in conseguenza del rifiuto di vaccinarsi.

Fognini perchè beniamino di casa essendo di Arma di Taggia, paesotto ligure ad un passo dal Principato. Ma soprattutto perchè dotato di un braccio tennistico in grado di qualsiasi impresa, compresa la vittoria del Torneo di Montecarlo nel 2019.

NOVAK DJOKOVIC
Sul Centrale del Tennis Club di Montecarlo – tormentato da raffiche di maestrale – è sceso prima il serbo Djokovic, Numero Uno del mondo.

Avversario, un corpulento atleta rossiccio-albino, Alejandro Davidovich Fokina che tutto sembra meno che uno spagnolo emulo di Nadal ed invece viene da Malaga ed è Numero 41, deciso e senza soggezioni.

Djokovic è reduce dal caso NoVax esploso agli Australian Open di gennaio. Era rientrato in scena al
Torneo di Dubai perdendo contro il ceko Jiri Vesely nei quarti.

Lui, però, anche senza giocare, rimane sempre il Numero Uno, dopo un breve interregno del russo
Medvedev stoppato da infortuni (oltre che dalle vicende ucraine), cosi come Nadal.

La sua disfatta di ieri contro lo spagnolo è piena di risvolti anche patetici.

Il serbo ha costruito il suo lungo dominio tennistico sulla base di una maestria tecnica, fisica e mentale senza pari.

Un tennis multiforme teso alla stroncatura dell’avversario attraverso l’imposizione della propria superiorità che si concludeva con colpi di racchetta vincenti.

La sua sicurezza era assolutamente dominante.

La vicenda Covid, da lui vissuta testardamente, lo ha riconsegnato dopo due mesi al tennis giocato senza più la fiducia in se stesso necessaria.

Si è limitato a rinviare la pallina dall’altra parte del campo cercando le linee con un tennis “morbido”.

Assente ogni tentativo di imporre il proprio gioco, si è limitato ad usare la propria maestria tecnica ed atletica per aver ragione di un avversario senza complessi che, invece, osava ogni volta fosse possibile fin dalla prima palla del primo set, vinto 6-3.

C’era poco di virile di questo nuovo tennis da signorina di Djokovic: solo attesa dell’errore dell’avversario. Spariti i suoi decisivi ace e prime palle di servizio.

Non era soprattutto sufficiente per aver ragione di questo spagnolo galvanizzato dalla possibilità di battere il Numero Uno e passare alla storia.

Ha funzionato nel secondo set quando il Number One è riuscito ad arrivare al tie break ed a conquistare il secondo set.

Impietoso è stato il terzo set in cui è riuscito a vincere solo un game ed incassare il definitivo 6-1.

La fine del mito Djokovic!?

È difficile che si riprenda perchè il serbo, già nel passato, ha sofferto di crisi psicologiche.

Questa volta le ragioni della crisi sono più forti e si ricollegano anche alla vicenda No Vax. Sarebbe stato più proficuo ammalarsi seriamente. Ora sicuramente ogni ripensamento risulta tardivo.

FABIO FOGNINI
Il crollo di Djokovic riporta alla vicenda di Fabio Fognini, entrato sul Centrale di Montecarlo per il secondo turno subito dopo il serbo, per affrontare il miglior tennista del Masters 1000 di Montecarlo, Stefanos Tsitsipas, numero 3 del “seeding”.

Il greco è il Campione uscente, Fognini lo è stato nel 2019.

Il match c’è tutto perchè il ligure si è presentato in condizione eccellenti a 35 anni di età e perchè ha il sostegno di tutti gli abitanti della costa azzurra italo-francese sugli spalti.

Il vento forte appiattisce il valore dei servizi, per cui la battaglia deve affidarsi soprattutto negli scambi e nei recuperi. Un territorio congeniale al famoso “braccio” di Fognini.

Il primo set si svolge in modo molto equilibrato con Fognini a suo agio in qualsiasi condizione. Ma occorre dirlo, la sorte questa volta non è dalla parte sua.

Si sa, Fabio ha un carattere molto sensibile, nel senso che – come per l’australiano Nick Kyrgios – il talento straordinario si associa ad una fragilità mentale davvero condizionante.

Bastano pochi episodi e la sopportazione si incrina.

La sfortuna vuole che per ben quattro volte il giudice di sedia sia obbligato a scendere dalla postazione per andare a controllare delle palle dubbie.

Situazione che Fognini, brillante, interpreta per persecutorie in qualche maniera.

Non bastasse, comincia a dibattere con il pubblico. A poco a poco “rompe” la serenità e comincia ad andare in tilt.

La crisi, poi, sopraggiunge per un episodio assolutamente inusuale e fortuito, ma devastante per lui. Sul 5-3 per il greco, Fognini si costruisce una palla decisiva per il contro-break e il riaggancio.

Sul servizio del greco si porta prima sul 30-0 poi sul 40-30 per una palla-break. Il greco, concentratissimo, rimanda alla disperata.

La palla colpisce il nastro per rotolare nel campo di Fabio per un punto impossibile.

È il punto del set. Una vera congiura ai danni dell’irascibile ligure che va decisamente in tilt.

Strapazza racchetta e buone intenzioni perdendo a zero il secondo set e quindi uscendo, come Djokovic, dalla scena di Montecarlo.

LORENZO MUSETTI
Il ventenne Lorenzo Musetti, numero 83 al mondo, ha avuto ragione in rimonta del roccioso francese Benoit Paire (Numero 63) in 3 interminabili set (con 2 tie-break): 2-6, 7-6, 7-6.

LORENZO SONEGO
Lorenzo Sonego (N-21), è tornato ad onorare il proprio talento di combattente, si è liberato senza tentennamenti (6-3,6-3) del bileorusso Ilya Ivashka: (N. 41).

Rimangono nel Principato, quindi, in gioco dal terzo turno, tre racchette italiane: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego, torinese dalla esuberanza ritrovata.

 

 

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
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