Roma, 18 dicembre 2022.
La ricorrenza.
Esce quarant’anni fà, oggi, in Italia uno dei maggiori successi cinematografici dell’epoca: Rambo, diretto da Ted Kotcheff.
La storia.
John Rambo è un reduce del Vietnam, con tanto di medaglia d’onore del Congresso, che cerca di reinserirsi nella società cercando un lavoro.
Nella cittadina di Hope, al confine col Canada, Rambo va a trovare un suo compagno d’armi che però la moglie gli dice esser morto di cancro.
Prima di riprendere il cammino vuole mangiare qualcosa ma viene intercettato da Teasle, lo sceriffo, che con strafottenza lo invita a lasciare la cittadina non gradendo la sua presenza.
Rambo non intende sottostare ad una tale imposizione, non avendo fatto nulla di male, finge di uscire dalla cittadina per poi rientrarvi.
A quel punto Teasle lo arresta, e alla stazione di polizia qualcuno degli agenti si diverte a provocare Rambo con azioni brutali in spregio alla divisa che indossano.
Gli agenti in questione non hanno un’esperienza di tecniche di combattimento che sono state pane quotidiano di Rambo, per cui quando esplode la sua rabbia soccombono facilmente.
Rambo fugge dal posto di polizia e va verso i boschi adiacenti la cittadina, scatenando una vera caccia all’uomo.
Rambo è nel suo ambiente naturale e seppur solo tiene in scacco i numerosi agenti accorsi in aggiunta alla Polizia di Stato e alla Guardia nazionale.
Uno dei collaboratori di Teasle, quello più attivo nelle azioni di brutalità poliziesca, muore ed il sentimento di vendetta da parte dello sceriffo cresce a dismisura.
Tuttavia Rambo se la cava egregiamente, con tutto quello che ha imparato nel Vietnam, e resiste asserragliato in una vecchia miniera abbandonata situata nella boscaglia.
Qualcuno degli agenti prende un’iniziativa isolata e spara un razzo facendo crollare l’ingresso della miniera, con Rambo intrappolato all’interno.
Tutti pensano che il decorato sia morto, ma questa superficiale convinzione viene smentita dal colonnello Trautman, ex comandante di Rambo.
Trautman, saputo della vicenda, si offre di dare il suo aiuto per evitare ulteriori spargimenti di sangue e salvare tutta la forza in campo da Rambo…
A sentire le affermazioni di Trautman lo sceriffo Teasle s’incattivisce di più, ritenendo le dichiarazioni del colonnello delle spacconate.
Trautman però spiega nei minimi dettagli quello che è capace di fare Rambo, forte del suo micidiale addestramento maturato nell’esperienza vietnamita.
Rambo riesce a trovare un pertugio nella parte opposta all’ingresso della miniera e rubando un camion della Guardia Nazionale sfonda un blocco stradale e si dirige di nuovo verso la cittadina.
Rambo è tarantolato, distrugge un ‘armeria, una stazione di servizio, dirigendosi verso gli uffici di polizia, insediandosi sul tetto, in attesa dell’arrivo di Teasle e dei suoi agenti.
Trautman invano viene ascoltato dallo sceriffo, mentre invece riesce a far breccia nell’ostinata determinazione di Rambo in un finale non preventivabile…
Curiosità.
Il regista Kotcheff, con l’ausilio degli sceneggiatori, rende il personaggio di Rambo meno violento rispetto al libro, Primo sangue di Morrell, fonte dell’ispirazione cinematografica.
Efficace dal punto di vista sociologico, grande successo ai botteghini di tutto il mondo per un incasso di circa 125 milioni di dollari.
Qualche critico, all’epoca, sostiene che la pellicola traduce concetti della politica dell’allora presidente Reagan, concetti effettivamente espressi nei due sequels successivi.
Piuttosto il messaggio che passa è l’ingratitudine della pubblica opinione nei confronti dei reduci che hanno partecipato alla sporca guerra in Vietnam e che non l’hanno neanche vinta…
Nei dialoghi incisiva una frase del colonnello Trautman quando tenta di dissuadere lo sceriffo nella cattura di Rambo: <Dio potrebbe avere pietà…lui no!>
Protagonisti.
Sylvester Stallone è John Rambo, un Rocky incattivito e quasi psicopatico, anch’esso co-autore della sceneggiatura che ammorbidisce il personaggio rispetto al romanzo.
Stallone riceve buone critiche, il ruolo è confacente alle sue attitudini e forse avrebbe dovuto fermarsi lì così come per l’infinita saga di Rocky.
Richard Crenna è il colonnello Trautman, che interpreta un personaggio rifiutato da attori molto più famosi tra i quali Gene Hackman e Robert Duvall.
Brian Dennehy è lo sceriffo Teasle, molto in linea con la parte di strafottente, arrogante, tutore della legge.
Caratterista eccellente un paio d’anni dopo sarà tra i protagonisti dello spettacolare western Silverado.