Racconti di sport

Se ne è andato Gigi Riva.

L'improvvisa scomparsa di "Rombo di Tuono".

Roma, 22 gennaio 2024

 

Una mesata fa, come succede ad ogni fine anno, ho preparato una sorta di vademecum degli appuntamenti o ricorrenze “tonde” da ricordare.

Tra le tante date avevo posto un mio personalissimo asterisco sul 7 novembre 2024 perché quel giorno avrebbe compiuto 80 anni “Rombo di Tuono”, al secolo Luigi “Gigi” Riva.

Purtroppo non potrò omaggiare Riva per quella data, perché proprio qualche ora fa Gigi ha salutato questa terra.

Si era letto già ieri di alcune difficoltà dell’ex giocatore del Cagliari, che lo avevano portato ad un ricovero precauzionale, poi notizie più precise hanno riferito di un infarto subito nella giornata di sabato.

Oggi i bollettini riferivano di una stabilità delle condizioni però nel tardo pomeriggio un ulteriore malore lo ha stroncato definitivamente.

Dunque se ne va un pezzo di storia del calcio italiano, tuttora primatista in Nazionale come cannoniere principe con 35 reti, ma soprattutto bandiera del Cagliari e dell’intera Sardegna.

La storia la conosciamo tutti, certificata dal magnifico film che Riccardo Milani ha diretto “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono”, ma quello che posso ribadire è che Riva è stato veramente un idolo per tutte le tifoserie.

Il suo carattere schivo, assolutamente fuori da una visibilità gratuita, lo ha consacrato come un indistruttibile eroe dei suoi tempi.

L’aver sacrificato due gambe, per dolorose fratture riportate in maglia azzurra, la sua poderosa struttura fisica, la prorompenza del suo incedere sul terreno di gioco, hanno portato Riva ad essere paragonato ad un personaggio omerico.

Le statistiche per quello che ha combinato come calciatore le potete trovare su una qualsiasi piattaforma, quello che mi preme ricordare è il tratto umano di un uomo in perfetta sintonia con la gente della sua terra d’adozione.

La sua rettitudine l’ha manifestata in tante circostanze, specialmente quando ha portato avanti il suo ruolo di capo-spedizione nel club Italia.

Un ruolo che lo ha reso punto di riferimento di moltissimi atleti, nei vari momenti di difficoltà non solo tecniche, ruolo esercitato con egregia discrezione.

Nel trionfo del mondiale di calcio 2006 non ci ha pensato due volte a scendere dal bus dei festeggiamenti quando ha visto determinati soggetti salire sul mezzo per partecipare alla festa.

Ero all’Acquacetosa ai primi di ottobre del 1970, alla vigilia dell’incontro con la Lazio valido come seconda gara del campionato 1970/1971, nell’allenamento di rifinitura del sabato.

Riva stava bombardando il portiere Albertosi quando una sua staffilata esce dai pali e ruppe il gomito ad un bambino che a bordo campo si stava riparando dalla bordata.

Costernato per l’accaduto Riva si premurò di regalare al giovane tifoso la sua maglia autografata, oltre a due biglietti per la gara del giorno dopo.

Adesso s’incontrerà lassù con Franz Beckembauer, che lo ha anticipato di qualche giorno, e magari rievocheranno “la partita del secolo” con Franz imperioso nel suo incedere col la spalla fasciata e Riva poderoso e immarcabile nel siluro del momentaneo 3-2…

 

 

 

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