Roma, 12 febbraio 2024
Sono bastate due malaugurate mosse per azzerare tutti i progressi fatti dall’Italrugby nella prima giornata del Sei Nazioni 2024 contro l’Inghilterra.
Match per la prima volta perso con uno scarto di soli tre punti (24-27), che aveva visto gli azzurri giocare alla pari contro gli inventori del rugby.
Anche Irlanda-Italia allo Stadio Aviva di Dublino era iniziata in modo positivo per gli italiani che, fiduciosi, avevano inchiodato nella loro metà campo gli irlandesi.
Gli avversari erano forse intimoriti dall’eco dell’impresa romana, e soprattutto dall’andamento della partita disputata il giorno prima a Cork fra le corrispondenti squadre U20.
I giovani tricolori celtici, campioni in carica, erano infatti riusciti a vincere il confronto solo all’ultimo minuto per 23-22
Subendo ben 2 mete dal virgulto veneziano Marco Scalabrini.
Al 5’ minuto del primo tempo del match di Dublino, la pressione italiana offre, addirittura, anche la possibilità all’Italia di piazzare una punizione non difficoltosa.
Ma Tommaso Allan, il piede fatato azzurro, è in panchina, e lì resterà!
A calciare è Paolo Garbisi, bravo, ma senza la precisione spietata dell’estremo titolare.
Sembra un semplice dettaglio, ma non lo è.
Sono proprio questi particolari a contare quando sei ospite a casa del XV irlandese imbattuto da 2 anni e secondo nel Ranking Mondiale, dopo i campioni del Sud Africa.
Il bravo mediano di apertura veneziano, purtroppo calcia corto, ed il pallone passa sotto la traversa della porta ad acca.
Lo spavento irlandese è forte.
Il XV di Andy Farrell mette le ali ai piedi e comincia a giocare alla sua maniera: quel rugby multifasi che non lascia respiro e che, una settimana prima, ha cancellato sotto 38 punti a Marsiglia la presuntuosa Francia.
Per contenere una squadra come questa non puoi concedere assolutamente niente; devi poter disporre di tutto il meglio in circolazione.
Invece il maestro di tango argentino Quesada, rispetto alla squadra fantastica anti Inghilterra, ha voluto introdurre due suoi cambiamenti, forse per dimostrare al gruppo che comanda lui.
Manda in panchina Tommaso Allan.
Il migliore realizzatore e campione azzurro, una garanzia per la linea arretrata e per il risultato.
Mentre il giovane 22enne mediano di mischia Alessandro Garbisi, primo attore della gran partita dell’Olimpico, non viene nemmeno convocato.
A lui in panchina è preferito l’acerbo il franco-italiano Martin Page-Relo, mediano a Lione.
Una prospettiva da inserire nel gruppo. Non di più.
Rivoluzione, dunque, nella linea trequarti, meravigliosa a Roma (tre mete).
Con il rientro di Capuozzo non la dovrebbe fermare nessuno.
Invece no, Gonzalo Quesada ha deciso di rinunciare alla coppia mediana affiatata dei fratelli Garbisi. Ripesca Stephen Varney dal campionato inglese. Costante negativa della gestione fallimentare C.T Kieran Crowley.
Un mediano di mischia con una marcia in meno, anziché in più, sia con le mani che al piede, che in difesa.
Leadership? Neanche a parlarne. Regia? Assente.
Gli avanti? Nei raggruppamenti e nelle touches? Abbandonati a sé stessi!
Quanto ai “Calci calibrati nel box avversario”- oggetto dei problemi fra Quesada ed Alessandro Garbisi – Varney se ne fa subito stoppare un paio in 5 minuti, dal 23’ e 28’, dando il via alle sei mete- show degli irlandesi.
DALLE STELLE ALLE STALLE
Italrugby perciò dalle stelle alle stalle in una sola settimana.
La graduatoria del Sei Nazioni, dopo due giornate, legge così: l’Irlanda lanciatissima con 10 punti ed una qualità e quantità di gioco davvero irresistibili.
La Francia arrogante, approfittando di una Scozia anche essa arrogante, e vince in trasferta.
Il Galles, umile manovale del rugby, raggranella bonus dove può, anche a Londra, sottraendolo agli inglesi che in punta di piedi pensano al sodo e vincono senza premi speciali.
Fra due settimane il terzo turno del Sei Nazioni. Gli azzurri vanno in Francia.
Difficile capire se questa situazione incerta della mediana e della leadership sia risolvibile.
Al momento si naviga nel caos, nella delusione e depressione. Invano.
La mischia soffre, cede. Le rimesse laterali sono critiche.
Tutto si affida a Ruzza che non si può moltiplicare. Si è tentato anche di lanciare la palla lunga oltre l’ultimo uomo.
Nelle tredici rimesse a Dublino l’Irlanda ne ha rubate tre, troppe.
La mischia chiusa ha ceduto, si è girata ed è stata penalizzata.
La linea trequarti, senza la regia di Allan, si è lasciata sbucherellare come un colabrodo, sbagliando i tempi di chiusura.
E il momento per Gonzalo Quesada di fare un esame di coscienza e dare responsabilità a chi se le merita ed ha i mezzi per farsi seguire.
È il momento, insomma, perché Marzio Innocenti intervenga, non solo perché lui è il Presidente (che Quesada ha cercato e incaricato), ma anche perché della Nazionale è stato capitano e sa cosa vuol dire leadership ed a chi bisogna a