107° Giro d’Italia: Pogacar Superstar.
Dominio dello sloveno, in rosa per venti tappe su ventuno.
Roma, 27 maggio 2024.
Ultima ricognizione sul 107° Giro d’Italia che ieri, con l’arrivo nella città eterna, ha sancito il trionfo dello sloveno Tadej Pogacar.
Mai pronostico è stato così rispettato e così valorizzato per quello che è stato definito il nuovo cannibale del terzo millennio.
Come già rilevato nel nostro primo commento al Giro Pogacar ha preso il comando dalla seconda tappa, quella con arrivo ad Oropa, e l’ha portato a termine per venti frazioni.
Classe, potenza, sagacia tattica, per lo sloveno che ha messo il colombiano Martinez, secondo, a 9’56’’ ed il gallese Thomas, terzo, a 10’24’’.
Ma non direi cannibale, in riferimento alle passate gesta di Eddy Merckx, perché Pogacar ha mostrato un tratto gentile e rispettoso dei propri avversari rispetto agli impeti rabbiosi del belga.
Bisogna dire che i competitors di Pogacar non sono minimamente paragonabili agli avversari di Merckx ai suoi tempi, tuttavia il modo in cui lo sloveno ha dominato il Giro è di un campione assoluto e le sei tappe vinte lo stanno a dimostrare.
Pogacar ha voluto fortemente partecipare al Giro ed è stato ricambiato dall’affetto del pubblico che ha visto nell’atleta sloveno un generoso e mai presuntuoso interprete della gara.
Adesso Pogacar si concentrerà per conseguire la doppietta Giro-Tour, ventisei anni dopo l’ultimo corridore che l’ha conseguita: un certo Marco Pantani…
A consuntivo della kermesse rosa ribadiamo il grande successo conseguito in questa edizione, con la ciliegina finale delle suggestive vedute della città di Roma riprese dall’elicottero.
Oltre alla maglia rosa di Pogacar rileviamo Milan, maglia ciclamino, vincitore della classifica a punti con tre vittorie e quattro secondi posti, Antonio Tiberi, maglia bianca, primo dei giovani sotto i 25 anni e quinto nella generale, ancora Pogacar, maglia azzurra, come miglior scalatore e Julian Alaphilippe vincitore del premio combattività.
Per i nostri rappresentanti, detto di Tiberi, sottotono Fortunato, 12° nella generale, mentre ci danno speranza Piganzoli ed il ventenne Pellizzari, autore di un paio di acuti nelle tappe di montagna.
Appuntamento alla 111° edizione del Tour de France che quest’anno parte da Firenze.
Foto: Tadej Pogacar, Gazzetta dello Sport.