Football d’Arabia
C.Ronaldo ha aperto la strada, Milinkovic-Savic l’ha percorsa e ora arrivano gli altri
Roma, 12 giugno – I soldi nella vita non fanno la felicità, ma sicuramente aiutano a viverla meglio!
Se poi sono tanti tanti e guadagnati giocando a pallone… meglio ancora.
Perché è inutile negarlo, dietro la grande emigrazione dei talenti del calcio in Arabia e paesi limitrofi ci sono solo i soldi.
Non la gloria né la voglia di fare nuove esperienze o le scelte di vita, che sono scuse che vanno sempre bene per mascherare la realtà.
Altrimenti chi glielo farebbe fare a questi atleti di lasciare il calcio europeo o sudamericano, che da sempre sono considerati i migliori e più seguiti del mondo, per andare a giocare a pallone là dove fino a poco tempo fa non avrebbero mai pensato di farlo, lontani dalle vere luci della ribalta?
Senza offesa per nessuno, sia chiaro, è la storia di questo sport che lo dice.
Anche se è comprensibile che un campionissimo come C.Ronaldo sia andato a chiudere dove lo pagano meglio e di più, un po’ meno lo è per tanti bravi calciatori che sono ancora nel pieno della carriera.
Nandez, per esempio, che sembrava dover passare dal Cagliari alla Roma per un ingaggio annuo di 2,7 milioni di euro o giù di lì e che poi, invece, è andato in Arabia per 10 milioni all’anno per 3 anni!
Gli puoi dire che ha sbagliato? Che ha preferito il deserto alla Serie A? Ma certo che no!
E Szczesny, il portierone polacco della Juve, che pare dovrebbe andare da quelle parti, all’Al Nassr, per un ingaggio di 40 milioni in due anni!
Lui di anni ne ha 34, è ancora ben integro e dato che fa il portiere potrebbe giocare da noi fino ai 40.
Ma vuoi mettere che sono meglio i 40 in banca che quelli sui campi della Serie A? Vagli a dare torto.
E anche la Juventus è contenta, perché se Szczesny parte sgrava un ingaggio faraonico di 12 milioni di euro lordi all’anno dalle proprie casse sociali.
Tanto per rimpiazzarlo si è già assicurata il monzese Di Gregorio.
Potremmo continuare ancora, ma fermiamoci qui, tanto avete capito il concetto.
Il football è e sarà sempre più d’Arabia, come forse lo sarà anche il mondo che verrà.
Perché i soldi non fanno la felicità, ma aiutano a vivere meglio e a conquistare il potere, che oggi è calcistico e domani chissà…
Foto: Il BiancoNero