La frase che Renzi non conclude
Roma, 1 agosto – Un anno e mezzo di Governo; tante leggi e leggine che hanno lasciato il tempo che hanno trovato; riforme istituzionali prima di quelle economiche che, certamente, non saranno fatte, e strada completamente sbagliata.
36 o 37 ricorsi alla fiducia; praticamente tante leggi, tante fiducie; se non è bilancio fallimentare questo, ditemi quale può esserlo… ma, ciononostante, Renzi va avanti e non sono pochi quelli che scommettono sulla fine naturale della legislatura… se non oltre… Che cosa lo tiene in piedi? È presto detto, “la poltrona”. Non sono poche le volte che il PdC, se ne è uscito con la “minaccia” “Signori, se qui manca la fiducia, ce ne andiamo tutti a casa, eh!?…” ed è questa la “chiave di volta” che manda avanti il Governo, alla pari di quella che assolve l’imputato, quando il Presidente del Tribunale rivolge ai giurati l’ammonimento “una condanna senza certezza, vi farà portare il rimorso per tutta la vita” da cui esce la “verità processuale”….
Dunque, è sempre stato così, per cui il Deputato non cambia la sua natura in filantropo, dopo la sua elezione, e questo spiega l’arcano.
Il popolo è esasperato dalle tante parole e dai pochi fatti e da un cumulo di disservizi di notevole gravità e il Deputato è terrorizzato da quella frase che conclude e completa quella che Renzi, più volte, ha rivolto, alle Camere, ma a metà, “Signori, se qui non c’è la fiducia, ce ne andiamo tutti a casa!”, e che, alle attuali condizioni, specialmente con il problema degli immigrati clandestini diventato esplosivo, è questa: “…e su questa poltrona, su cui sedete adesso, non vi ci siederete più perché nessuno più vi ci metterà.”, per cui, qualsiasi assurdità possa essere proposta come Legge, è scontato; vota a favore… e su questo non ci piove!