Racconti di sport. C’era una volta…..
Prendiamo spunto da una notizia che nelle ultime 48 ore ha colpito il mondo del calcio.
Roma, 13 agosto – Ad essere più precisi la scomparsa di Harald Nielsen ha maggiormente interessato gli sportivi di una certa età e principalmente i sostenitori del Bologna, perché Nielsen, di nascita danese, è stato il “centrattacco” dell’ultimo scudetto degli emiliani nella stagione ‘63/’64, l’unica che si concluse con uno spareggio per l’assegnazione del tricolore.
Non a caso abbiamo detto “centrattacco”, termine ormai desueto nella terminologia calcistica, perché Nielsen giocò sei anni nel Bologna disputando 182 partite mettendo a segno ben 104 reti, praticamente quasi il 60% rispetto alle partite giocate; oggi una percentuale del genere lo porterebbe ad una quotazione di mercato altissima.
Tornando all’incipit del nostro articolo, al di là del ricordo di un Campione, lo spunto è dato dal fatto che Nielsen apparteneva all’epoca magica delle formazioni “ a cantilena”, quelle che gli appassionati snocciolavano tutto d’un fiato e che sono rimaste “nei secoli” nella memoria collettiva.
Formazioni che andavano dall’1 all’11 con una precisa scansione che partiva dal portiere, poi i due terzini, la linea mediana cioè il 4, il 5 ed il 6, per concludere in un crescendo dal 7, ala destra, all’11, ala sinistra.
Così come ancor oggi ricordiamo alcune delle più celebri poesie del Carducci o del Pascoli o del Manzoni, frutto di centinaia di volte che le ripetevamo tra le medie e le superiori, rammentiamo anche e forse di più alcune formazioni che hanno fatto la storia del calcio e che sono state il pane di tutti gli adolescenti dell’epoca.
Ne citiamo alcune: la grande Inter aveva Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Domenghini, Suarez, Corso; la Nazionale di Messico ’70 era formata da Albertosi, Burgnich, Facchetti, Bertini, Rosato, Cera, Domenghini, Mazzola, Boninsegna, De Sisti, Riva; la Lazio di Maestrelli dello scudetto ’74 recitava Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico. Concludiamo col Bologna scudettato del ’64 del grande Nielsen con Negri, Furlanis, Pavinato, Tumburus, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, Nielsen, Haller, Pascutti.
Chiudendo il nostro personalissimo ricordo riteniamo, senza cadere in una valutazione nostalgica, che oggi un “centrattacco” come Harald Nielsen, due volte capo-cannoniere in serie A, farebbe tranquillamente più di 30 reti nel nostro campionato, come del resto anche altri grandi attaccanti che si sono succeduti negli anni ’70 ed ’80.
Per cui, c’era una volta…..