Dazi auto: retromarcia di Trump?
Donald Trump sarebbe pronto alla retromarcia sul fronte dei dazi auto, così da disorientare ancor più i politici UE

La strategia delle giravolte di Trump sui dazi auto si fa sentire: adesso, The Donald sarebbe pronto alla retromarcia sul fronte delle tariffe per le vetture. All’interno del neoprotezionismo USA, stando al Financial Times, l’inquilino della Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di esentare i costruttori automobilistici in parte. Uno: zero barriere applicate ad acciaio e alluminio. Due: zero batoste su componenti per le auto che gli States stanno imponendo alla Cina per contrastare il traffico di fentanyl.
Dazi auto, la strategia delle giravolte di Trump per disorientare
Obiettivo della strategia delle giravolte di Trump sui dazi auto, non far capire più niente ai politici dell’Unione Europea, già alle prese con costo dell’energia stellare, crisi industriale, assalto della Cina, problemi con Putin. È una sorta di manovra psicologica degli USA per togliere tranquillità a Bruxelles e anche ai vari governi locali. Tutto studiato a tavolino, così come la tattica per divenire presidente USA addirittura due volte.

Nuove esenzioni DAZI di Trump
Le nuove esenzioni non riguarderebbero i dazi del 25% su tutte le importazioni di auto di produzione estera e quelli sui componenti in vigore dal 3 maggio. Si affiancherebbero ad altre deroghe. Muovendo le carte sul tavolo e cambiando le regole del gioco, l’UE non riesce a metter giù un piano vincente di contrasto. Oltretutto, Trump è velocissimo a cambiare tutto in un secondo; mentre l’UE fa i conti con la lentezza della burocrazia.
Case in pressing su Trump
Washington ha escluso il settore auto dalle tariffe reciproche annunciate il 2 aprile su gran parte del mondo. Ma le Case auto cercano concessioni per stare alla larga dai pericoli: forte aumento dei listini statunitensi, interruzioni nelle catene di approvvigionamento e tagli agli organici.