Cultura

Tadeusz Kantor fra teatro, arti visive e letteratura

tadeusz kantorPolitica dell’arte, politica della vita

Roma, 25 novembre – Un convegno internazione in tre tappe vuole raccontare, in occasione del centenario della nascita, Tadeusz Kantor, illustre intellettuale che si è mosso lungo tutto il secolo scorso tra l’arte e il teatro, e aprire una riflessione sull’attualità di un uomo di cultura di tale valenza.  Tadeusz Kantor, nato a Wielopole Skrzyńskie nel 1915 e morto a Cracovia nel 1990, fu artista di fama eccezionale, la cui celebrità a livello mondiale poggia su indiscussi capolavori teatrali quali “La classe morta” e “Wielopole-Wielopole”. Ffin dagli anni Sessanta del ‘900, la sua rinomanza si diffuse anche in Italia, dove venne introdotto massicciamente da mostre, spettacoli, attività in residenze e corsi di insegnamento. 

“La Sapienza”, Università di Roma e l’Istituto Polacco organizzano ora in occasione del centenario un Convegno internazionale dal titolo “Politica dell’arte, politica della vita: Tadeusz Kantor fra teatro, arti visive e letteratura”, a cura del prof. Luigi Marinelli e della prof.ssa Valentina Valentini, che si svolgerà il 30 novembre presso la sala Odeion de  “La Sapienza” Università di Roma (P.le Aldo Moro, 5), e l’1 e il 2 dicembre presso l’Istituto Polacco di Cultura di Roma di via V. Colonna 1.

Al simposio parteciperanno alcuni dei più significativi esperti internazionali e studiosi dell’opera di Kantor come  Paola Bianchi, Andrea Cusumano, Karolina Czerska, Katarzyna Fazan, Helga Finter,  Francesco Fiorentino, Tommaso Gennaro, Gianni Giannoli, Cristina Grazioli, Jaromir Jedlinski, Tomasz Kirenczuk, Michal Kobialka, Luigi Marinelli, Laura Quercioli Mincer, Katarzyna Osinska, Zbigniew Osinski, Moni Ovadia, Renato Palazzi, Silvia Parlagreco, Andrea Peghinelli, Didier Plassard, Krzysztof Plesniarowicz, Ludmila Ryba, Lech Stangret, Przemyslaw Strozek,  Carla Subrizi, Valentina Valentini, Andrea Vecchia, Maria Pia Verzillo, Witold Zahorski, Natalia Zarzecka.

Attraverso il loro contributo si vuole offrire un approfondimento scientifico e storico-critico, secondo una prospettiva intertestuale, interculturale e intermediale dell’illustre artista.

Con una rara introduzione in video di Achille Perilli e le riflessioni conclusive affidate a Moni Ovadia – i due artisti che accompagnarono l’inizio e la fase finale dell’avventura kantoriana in Italia –. il convegno intende attraversare e rischiarare l’opera del Maestro polacco da più versanti, considerandone gli aspetti culturali e letterari (la tradizione polacca ed europea), l’ambito delle arti visive (dalla pittura informale al disegno per la scena, dall’happening all’environment), l’esperienza delle performing arts (i rapporti con il teatro yiddish dell’Ostjudentum, con la tradizione di avanguardia del teatro polacco ed europeo del Novecento, nonché con altri grandi esponenti del teatro contemporaneo).

L’approccio intertestuale inserito in un’ottica internazionale, permetterà dunque di mettere a confronto il lavoro di Tadeusz Kantor con le precedenti e coeve tendenze artistiche polacche, europee e statunitensi, in una riscoperta attualità della sua intera produzione. Il tentativo kantoriano appare infatti come uno dei più significativi e felici esperimenti novecenteschi non solo di Gesamtkunstwerk e di “superamento dei confini” fra varie espressioni artistiche, ma anche di “abbattimento di muri” (ideologici, tematici, formali) fra le “due Europe” di allora e il resto del mondo.

Allo scopo, le diverse sessioni del convegno sono articolate per affrontare alcuni snodi fondamentali “dell’opera totale” di Tadeusz Kantor, quali la tradizione teatrale polacca, la letteratura e le arti visive dell’Ottocento e del Novecento presenti nella pratica teatrale (Mickiewicz, Wyspianski, Witkiewicz, Schulz, Gombrowicz…), le interferenze con e fra le arti visive.

Un ulteriore e fondamentale ambito d’indagine è poi costituito da uno stimolante confronto con le tendenze euroamericane come happening, performance art, installazioni, pop art, arte povera…Tra gli altri aspetti presi in considerazione trovano attenzione il registro sonoro-vocale e la musica negli spettacoli di Tadeusz Kantor, nonché il rapporto di questi con la cultura, il teatro e il mondo ebraico dell’Ostjudentum.

Il simposio nasce da una collaborazione con la Cricoteka. Centro di Documentazione sull’Arte di Tadeusz Kantor di Cracovia, è organizzato dal Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali e il Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo,  Sapienza – Università di Roma, l’Istituto Polacco di Roma, col  sostegno dell’Accademia Polacca delle Scienze di Roma e Culture.pl ed ha il patrocinio della Fondazione Tadeusz Kantor  di Varsavia. Si avvale inoltre della collaborazione di Andrea Vecchia (dottorato di ricerca in Musica e Spettacolo, Sapienza Università di Roma). Le relazioni verranno presentate in inglese, italiano e polacco con traduzione simultanea.

A latere al Convegno internazionale anche tre eventi: la mostra di Romano Martinis ‘TADEUSZ KANTOR – CRICOT 2’ (inaugurazione: 30 novembre, ore 19.00 presso Istituto Polacco di Roma, via V. Colonna 1), lo spettacolo “La casta morta” di Adriano Marenco,  (soggetto di Luigi Marinelli e Michele Sganga, compagnia Walden in collaborazione con Patas Arriba Teatro, regia di Simone Fraschetti – 1 dicembre Teatro Trastevere), e la mostra di disegni della collezione di Stefania Piga (novembre/dicembre al Cafè Europe, Roma)

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