Champions League. Passa la Roma. Ma che fatica!
I giallorossi non vanno oltre lo 0-0 casalingo con il Bate Borisov, ma si qualificano come secondi del girone dietro al Barcellona, salvati dalle prodezze di Szczesny, che all’andata aveva vissuto la sua serata peggiore nella Capitale.
Roma, 9 dicembre – Una brutta Roma, paralizzata dalla tensione e dalla poca personalità di molti dei suoi presunti campioni, nonché dalla mancanza di uno straccio di gioco plausibile, passa il turno in Champions da seconda del girone alle spalle del Barcellona dell’ex Luis Enrique, che le fa un grosso favore andando a pareggiare 1-1 a Leverkusen. I tedeschi, così, arrivano terzi e vanno in Europa League solo perché messi peggio negli scontri diretti con i giallorossi, promossi anche e soprattutto grazie alle grandi parate di Szczesny, che nel secondo tempo è stato davvero prodigioso sulla conclusione ravvicinata di Gordejchuck. Anche per questo il Bate è arrivato quarto ed è stato eliminato.
Per la Roma, al di là della promozione, è stata un’altra serata negativa, che ha dimostrato quanto non sia una squadra con un senso compiuto (e qui sono molte le colpe dell’allenatore), ma solo un insieme di buoni giocatori con alcune eccellenze tipo Szczesny (al di là delle sue mattane), Dzeko (che si è mangiato un gol, ma che ha lottato come un leone in attacco praticamente da solo), De Rossi (infaticabile e generoso), Manolas e Nainggolan. Deludenti Pjanic (rete mangiata a porta vuota per un tiro troppo moscio salvato sulla linea) e Falque, Rudiger, in parte Florenzi e il solito Iturbe, che ormai è davvero un mistero e che nel finale è stato sostituito dal rientrante Salah, apparso in buona forma.
Che errore, in estate, non mandare Iturbe al Genoa. Sarebbe stato meglio per lui, per il Grifone e anche per la Roma.
Ora i giallorossi sperano in un buon sorteggio negli ottavi di febbraio. Ma da qui ad allora dovranno cambiare totalmente registro, altrimenti tutto sarà facilmente vanificato.
Intanto, per la gara di domenica pomeriggio a Napoli, Garcia in cuor suo confiderà in un’influenza di Higuain. Perché trovarselo da avversario con la Roma “ammirata” stasera significherebbe rischiare un’altra imbarcata come quella di Barcellona.