Calcio

Calcio. Spalletti parte seconda

calcio spalletti 2Sulla panchina della Roma torna il toscano che spera di emulare Nils Liedholm, tanto che disse: “Se torno è per finire il lavoro che avevo iniziato!”.

Roma, 13 gennaio – Dalla giostra giallorossa scende Garcia e su di essa risale Spalletti, che dopo 5 anni torna ad occupare la panchina più ambita della Capitale. Sarà “una minestra riscaldata”, come dicono alcuni o l’avvio di un nuovo ciclo vincente, come sostengono altri? Noi propendiamo per questa seconda ipotesi e auguriamo a Spalletti di ripercorrere il cammino del suo più grande predecessore sulla panchina romanista, Nils Liedholm, che tornò nella Capitale nel 1979 per costruire la grande Roma di Viola  e Falçao dopo averci vissuto un primo ciclo alla metà degli anni ’70. In quel caso il ritorno del vecchio mister, che tanto entusiasmo aveva suscitato nelle folle giallorosse, fu vittorioso e ancora oggi tutti ricordiamo la bellezza e la forza di quella squadra, capitanata dall’immenso Agostino Di Bartolomei e sapientemente costruita da Dino Viola.

Spalletti ha il carisma, la grinta, la personalità e le idee di gioco giuste per ripercorrere quel cammino e il contratto di un anno e mezzo che ha appena firmato coincide con le precise richieste tecniche che ha rivolto alla proprietà nell’incontro di Miami, dal quale il nuovo (vecchio) mister giallorosso tornerà domani a Fiumicino alle 12.30. Alle 15.30 sarà già a Trigoria per dirigere il suo primo allenamento in vista della partita di domenica pomeriggio contro il Verona. La sorte gli riserva un intero girone di ritorno per riportare la Roma in alto e ridare entusiasmo ad un piazza che l’ha perso da un pezzo.

“Se torno è per finire il lavoro che avevo iniziato!” disse lo stesso Spalletti tempo fa, ben prima di firmare il contratto che lo riporta a guidare la Roma. “Finire il lavoro iniziato” significa solo una cosa: vincere lo scudetto, visto che nei suoi cinque anni precedenti nella Capitale ha conquistato due secondi posti, due Coppe Italia e una Supercoppa di Lega e che è tuttora l’ultimo allenatore romanista ad aver vinto qualcosa.

Bentornato Spalletti, dunque e “adieu” a Garcia, che nei suoi due campionati e mezzo alla Roma ha conquistato il 66,3% dei punti a disposizione (189 su 285) per una media di 1,99 a partita, frutto di 61 vittorie, 35 pareggi e 22 sconfitte in 118 partite. Numeri che non sono negativi, ma che non raccontano esattamente come sono andate le cose, specialmente nell’ultimo anno, nel quale la Roma “francese” è progressivamente naufragata. Non a caso Spalletti avrebbe chiesto l’arrivo di due/tre giocatori italiani per rimodellare la rosa che troverà, troppo sbilanciata sugli stranieri. Almeno così ci dicono le solite voci di corridoio che già prima di Natale, quando in pochi ancora ne parlavano, ci avevano spinto a scrivere di un ritorno di Spalletti al posto di Garcia.

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